Red
4 aprile 2009
In scena la "Setmana Santa Rock"
Presso l’Auditorium del Liceo Scientifico “E. Fermi”. Concerti alle 9.20 e alle 11.20. Si tratta di un’operazione culturale, dice il Preside Antonello Colledanchise

ALGHERO - Mercoledì 8 aprile presso l’Auditorium del Liceo Scientifico “E. Fermi” si terrà un concerto del gruppo musicale, dal titolo “La Setmana Santa Rock”: si tratta di canzoni antiche con tema la passione di Cristo, di grande valore etnologico e culturale, ma arrangiate in veste Rock ed interpretate da alcuni dei migliori cantanti dello Scientifico e del gruppo Panta Rei. Lo spettacolo è stato realizzato in occasione del Progetto previsto dalla L.R. 26/97 in difesa della lingua e cultura minoritaria, con l’intervento di esperti esterni. Il Concerto della durata di circa un’ora, sarà ripetuto due volte: uno spettacolo alle ore 9,20 ed uno alle 11,20.
«Si tratta di un’operazione culturale –dice il Preside Antonello Colledanchise- che ha come obiettivo principale quello di avvicinare gli studenti alla lingua algherese e da alcuni anni a questa parte abbiamo potuto rilevare che per i giovani farlo attraverso la musica è non solo più divertente, ma anche più proficuo». Le canzoni, tutte sulla passione di Cristo o comunque con tema religioso, hanno subìto un grosso lavoro di trasformazione per quanto riguarda gli arrangiamenti musicali, opera di un lavoro di équipe di validi musicisti, alunni ed ex alunni del Liceo Scientifico.
Tra i canti, ricordiamo: "La passió", un canto di Xù Terrat (Salvatore Corbia, 1827-1909) sulla passione di Cristo, "Pare nostro major major" racconta il sogno di Maria ed ha come oggetto i sermoni quaresimali così come erano in uso nel sec. XVI, "Lo plor de la Mare", il pianto della Madonna ai piedi del crocifisso, ma anche dell'identico dolore delle madri dei due ladroni in croce. Il testo (scritto nel 1984 da A. Colledanchise e musicato da Pino Piras) vinse il primo premio di poesia "Rafael Sari" 1990. "Lauda de la Passió" tratta la passione di Cristo, attraverso il dialogo tra Gesù e la madre, con alcuni interventi del popolo, quasi sullo stile del "Pianto della Madonna" di Jacopone da Todi. "Maria a la botiga del mestra de llenya" è la traduzione dall'originale di Fabrizio De Andrè "Maria alla bottega del falegname" (tratta da La Buona Novella), molto bella anche la versione Rock dell’ Ave Maria di Colledanchise (1974), e quella de "Les dotze paraules", che appartiene a riti di tipo esorcistico-religioso, con funzione apotropaica: i marinai algheresi la recitavano per far cessare le burrasche.
Foto d'archivio
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