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L.P.
16 dicembre 2009
Natale: Dolci e tradizioni dell´isola
Proseguono gli incontri del ciclo Libros, màndigos e sonos organizzati ogni terzo venerdì del mese dalle Messaggerie Sarde e dal gruppo spontaneo In Sardu est Mègius. Prossimo appuntamento con le tradizioni natalizie della Sardegna

SASSARI - Venerdì 18 alle ore 18,00 nel salotto della libreria di piazza Castello, non si presenterà nessun nuovo libro, non si incontrerà nessun autore ma si parlerà di “Dolci e costumi delle feste e del Natale”. In prossimità delle festività di fine anno, infatti, si è pensato di trovarsi per riflettere insieme su fiabe, dolci e tradizioni festive in Sardegna.
Nell’isola, infatti, non esiste una particolare, diffusa e generalizzata tradizione natalizia, ma una serie diversificata di tradizioni festive legate, principalmente, a una mezza dozzina di feste diluite nell’arco dell’anno e non sentite con eguale intensità in tutti i nostri paesi. Da qualche anno a questa parte, però, un po’ per assecondare i flussi turistici, un po’ perché i camion frigo consentono un sicuro e rapido spostamento dei cibi, i dolci delle tradizioni si trovano in tavola tutto l’anno e il Natale, anche per esigenze lavorative, è diventata la festa per definizione.
Ciò però non toglie, che proprio il Natale fosse “la” festa in alcuni paesi della Sardegna e per quell’occasione si facessero dolci ignorati per il resto dell’anno e che, durante le veglie, si raccontassero fiabe “edificanti”, talvolta piene di fantasmi e paure, talaltra colme di bontà, quasi sempre con al centro il cibo come elemento scatenante o risolutore: scatenante perché rifiutato o offerto, risolutore perché la fiaba si concludeva con una grande mangiata.
Di questo e di molto altro parleranno il poeta Antonello Bazzu e il cuoco scrittore Giovanni Fancello, mentre l’attrice Clara Farina dirà e narrerà poesie e racconti e Vanni Chessa e Antonio Luiu suoneranno dal vivo launeddas e contrabbasso. Ai presenti sarà offerto un assaggio di dolci tipici prodotti dalla pasticceria Cesaracciu Baule di Ploaghe.
Nella foto: il dolce "acciuleddi e meli"
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