S.A.
20 settembre 2010
Miniera Silius: buco da 130 milioni, indagato La Spisa
L´oggetto dell´inchiesta è peculato e turbativa d´asta sulla gestione della miniera di fluorite a Silius. Nove avvisi di garanzia, tra cui ad Andrea Pirastu (giunta Pili), Giorgio La Spisa (giunta Masala e attuale assessore alla Programmazione) e Concetta Rau (giunta Soru)

CAGLIARI - Un'indagine della polizia giudiziaria lunga 10 anni, dal 1996 al 2006, che ha portato questa mattina (lunedì) all'invio di 9 avvisi di garanzia da parte del pm Giangiacomo Pilia. L'oggetto dell'inchiesta è peculato e turbativa d'asta sulla gestione della miniera di fluorite a Silius.
Tra gli indagati gli ultimi tre assessori regionali all'Industria prima di quello attualmente in carica: Andrea Pirastu (giunta Pili), Giorgio La Spisa (giunta Masala) e Concetta Rau (giunta Soru). L'intensa attività del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza ha riguardato l'accertamento di circa 130 milioni di finanziamenti pubblici dati per l'estrazione della fluorite nella miniera di Genna Tres Montis ubicata nel territorio di San Basilio - Silius.
Dalle indagini sarebbe emerso che la destinazione dei finanziamenti (90 milioni da parte della Regione) a fondo perduto fosse in violazione del vincolo di destinazione previsto dalla legge regionale del 4 dicembre 1998, n.33, che stabiliva l’utilizzo delle suddette somme per la riconversione produttiva ed occupazionale dei bacini minerari siti nell’isola. A fronte - si legge negli atti dell'accusa - dell’indiscusso andamento costantemente negativo delle attività estrattive condotte dalla “Nuova Mineraria Silius” Spa, concessionaria della miniera suddetta (Genna Tre Montis ndr).
La questione era già stata oggetto di una procedura d'infrazione nel 1998 da parte della Commissione Europea, ma poi archiviata; alla quale ne è seguita una seconda nel 2006 e conclusa l'anno seguente con la condanna dell’Italia al recupero del capitale erogato - 90,7 milioni di euro - e dei relativi interessi maturati, per un totale di circa 116,9 milioni di euro. A questo era seguita la richiesta di restituzione (mai avvenuta) dei soldi da parte dell’Assessorato all’Industria della Regione Sardegna nei confronti della Nuova Mineraria Sulis, già messa in liquidazione nel luglio del 2006.
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