Michele Pais
20 settembre 2011
L'opinione di Michele Pais
Berlusconi dimostri di non aver bluffato
Avevo 20 anni quando nel 1994 fui attratto da quel vento innovatore e, per certi versi, rivoluzionario dell’idea di una nuova Italia liberale e moderna che veniva incarnata dal Suo messaggio politico. Ricordo che insieme a me moltissimi giovani furono attratti e tanti come me decisero di impegnarsi personalmente in politica, facendo una scelta di missione verso la realizzazione di quella Idea che voleva stravolgere, in meglio, il modo di fare politica nel nostro paese. C’era la necessità di assecondare quello che era il segno dei tempi. Il sistema “proporzionale spinto” era funzionale ad un epoca che non esisteva più, nella quale, all’indomani di una guerra tremenda e dilaniante, vi era la necessità di una riappacificazione sociale dell’Italia intera, anche a scapito della governabilità o del buon governo. Quello era l’interesse fondamentale dello Stato che “rinasceva”.
Quando le cose e i tempi cambiarono Lei, seppe cogliere la necessità di spostare l’attenzione sulla governabilità, interpretando al meglio il sentimento dominante nel Paese, consapevole che l’Italia e gli italiani in quel momento avessero maggiore necessità di stabilità di governo, che consentisse di fare quelle riforme strutturali capaci di far affrontare al nostro Paese le sfide della globalizzazione e reggere il passo di un economia mondiale incompatibile con quello stato di cose; anche sacrificando un po’ di tradizione proporzionalistica. Era giusto!
Rivoluzione liberale, riforma maggioritaria, chiarezza di governo, efficienza della politica, erano parte degli argomenti che mi e ci avevano affascinato e portato a militare dapprima in An e poi aderire, entusiasta, nel PdL.
Oggi, grazie a quella “primavera politica”, sono un “giovane” amministratore di una bellissima Citta, Alghero. Confrontarmi con i cittadini, contribuire alle scelte importanti della mia comunità è, e sarà, la più esaltante esperienza che io abbia mai vissuto, fatta di confronto e, perché no, di scontro e anche di sacrifici personali, ma pur sempre la più esaltante. Ed è per questo, proprio perchè non vengano dispersi l’impegno di tanti militanti come me e la speranza di altrettanti cittadini che si sono riconosciuti in questo percorso politico, depauperando un immenso patrimonio di innovazione politica costituito dal PdL, grande vera intuizione ed eredità della Sua azione innovatrice, sento il dovere di muoverLe un appello, sicuro che, per la sensibilità che nei momenti importanti ha sempre dimostrato di avere, non cadrà nel nulla.
Presidente, all’Italia ed agli Italiani, è inutile negarlo aspettano tempi durissimi e di grandi sacrifici. In periodi come questo, è necessario rafforzare il ruolo della politica, quella buona, delle Istituzioni che devono essere avvertite dai cittadini come riferimenti saldi ed insostituibili della nostra democrazia. Quello che serve al nostro Paese, più di tutto, è la fiducia nella Politica e nelle Istituzioni che rappresentano. Purtroppo la sensazione che avverto è che, anche tra la nostra gente, molta di quella spinta iniziale sia stata persa facendo posto alla rassegnazione, a volte prodotta da un senso di inutilita’ di quanto, anche di buono, si sia fatto sin qui, ma soprattutto provocata da quel sentimento di disistima che sta montando nel popolo nei confronti della politica.
E la delusione, ovviamente, è maggiore quanto più alte fossero le aspettative riposte in essa. Ma, secondo me, non tutto è perduto. Presidente la esorto ad avere uno scatto di reni che consenta di non disperdere tutto il lavoro fatto per la costruzione di un’Italia migliore, moderna ed europea, come l’avevamo sognata nel 94. Dimostri agli Italiani che in tutti questi anni non si è “bluffato” e che nessuno di noi ha bluffato, tradendo la fiducia degli Italiani! Per far ciò, ha a disposizione “un’arma” potentissima ed efficacissima: come parlamentare, più che come capo del Governo, presenti un ordine del giorno teso a dimezzare la dotazione finanziaria dei due rami del Parlamento e stia li a vedere chi lo vota e chi no. Abbandoni o deleghi ad altri la questione della riduzione dei parlamentari, un processo troppo lungo e che rischia di non essere altrettanto efficace.
Ma sulla dotazione finanziaria di Camera e Senato, le stesse Aule possono decidere in tempi quasi istantanei. Metta alla prova l’intero Parlamento, dia la possibilità a tutti i Senatori e Deputati di dimostrare che quello che dicono ad ogni piè sospinto non sono chiacchiere. O, per lo meno, lo faccia decidere a loro. Gli Italiani sapranno giudicare. Mi creda, non è un suggerimento populista e demagogico. E’ un’azione “pronta” e concreta che, a prescindere ed indipendentemente dal risparmio conseguito, farebbe capire agli Italiani che nel momento in cui il Governo chiede importanti sacrifici, i loro rappresentanti nelle Istituzioni danno il buon esempio! La seguirebbero nell’iniziativa tutti i Presidenti di Regione per i rispettivi “Parlamenti regionali”. C’è in ballo la credibilità della politica e la conseguente stabilità delle istituzioni fondamentale in queste situazioni. Sarebbe la vera rivoluzione che il popolo del PdL e tutti gli Italiani si aspettano; ma che in particolare si aspettano (e ci aspettiamo) da Lei!
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