P.P.
20 marzo 2013
"C´era una svolta" Elsa Baldinu
La studentessa algherese parteciperà alla cerimonia di premiazione, il 13 aprile ad Albenga, il comune in provincia di Savona che organizza il prestigioso premio letterario, rivolto agli studenti delle scuole superiori

ALGHERO – Elsa Baldinu, studentessa del liceo classico linguistico Manno di Alghero, è tra i 25 finalisti della 16° edizione del Premio Letterario Nazionale “C’era una svolta”, organizzato dal Liceo “G.Bruno” di Alberga (Savona). La liceale algherese sarà ospite della cittadina di Albenga per la cerimonia di premiazione, che si terrà sabato 13 aprile e vedrà la proclamazione dei cinque racconti vincitori da parte della scrittrice Cristina Rava.
Non è la prima volta che Elsa Baldinu ottiene prestigiosi riconoscimenti letterari, infatti nell’anno scolastico 2009-2010, si era classificata al secondo posto nel concorso nazionale indetto dalla Filmauro “Genitori e figli, agitare bene prima dell’uso”. Lo scorso anno ha ricevuto una menzione di merito sempre nel concorso “C’era una svolta”, che si propone di valorizzare e promuovere le capacità creative legate all’espressione scritta, offrendo l’opportunità di entrare in contatto diretto con uno scrittore italiano.
L’iniziativa ha visto, negli anni, la partecipazione di illustri scrittori, quali Ernesto Franco, Nico Orengo, Bruno Morchio, Ernesto Ferrero, Lorenzo Mondo, Andrea De Carlo, Margherita Oggero, Ernico Remmert, Giuseppe Conte, Sebastiano Vassalli, Gianrico Carofiglio, Andrea Bajani, Simonetta Agnello Hornby, Umberto Eco e, nell’edizione appena trascorsa, Michela Murgia.
La prova del concorso, svoltasi il 22 Novembre in contemporanea in tutte le scuole iscritte alla selezione, ha visto la partecipazione di 900 alunni. Il saggio consisteva nel proseguimento di un racconto il cui incipit, è stato proposto dalla scrittrice Cristina Rava. Il risultato raggiunto da Elsa Baldinu, è stata accolta dagli insegnanti della scuola e dal preside Antonello Colledanchise, come un riscontro dell'impegno profuso da alcuni allievi dell'istituto e come una valorizzazione delle loro capacità.
Foto d'archivio
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