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Red 21 novembre 2013
Maxi-sequestro di prodotti nocivi: 830mila pezzi
Si tratta del sequestro più importante effettuato di recente in tutta la Sardegna. L´operazione è stata portata a termine con un mega blitz dei finanzieri del comando provinciale di Cagliari
Maxi-sequestro di prodotti nocivi: 830mila pezzi

CAGLIARI - E’ di circa 830.000 pezzi sequestrati e 1 denuncia di un imprenditore cinese operante in Cagliari, viale Elmas, il risultato di un mega blitz dei finanzieri del locale comando provinciale. Il sequestro, il più importante effettuato di recente in tutta la Sardegna, è giunto al termine di articolate indagini di polizia giudiziaria e amministrativa finalizzate a contrastare l’illecita commercializzazione di prodotti sprovvisti delle garanzie di sicurezza e conformità imposte dalla normativa comunitaria e nazionale a tutela del consumatore. I baschi verdi del gruppo di Cagliari hanno così individuato una società gestita da cittadini di etnia cinese dedita alla vendita di materiale di cancelleria il quale, sottoposto a preventive analisi di laboratorio, è risultato altamente nocivo per la salute dei potenziali acquirenti.

All’interno dei locali in uso alla società sono stati rinvenuti circa 1.500 flaconi di colla contenenti sostanze tossiche nonchè 800.000 articoli per la confezione di prodotti privi delle informazioni necessarie al consumatore, 26.000 adesivi raffiguranti loghi e altri segni distintivi visibilmente contraffatti e 500 supporti informatici destinati a disabilitare le protezioni delle consolle di videogiochi più in voga tra i giovani, in violazione delle norme poste a tutela del diritto d’autore. Immediata la la denuncia a piede libero all’autorità giudiziaria del capoluogo sardo per il rappresentante legale della società, nei cui confronti sono in corso accertamenti tesi a verificare la correttezza della posizione anche ai fini fiscali. Il brillante risultato ottenuto dalle fiamme gialle si inquadra in un più ampio contesto caratterizzato dalla sistematica azione di contrasto alla capillare diffusione delle merci prive di certificazione “ce” e/o recanti marchi contraffatti, fenomeno che nel tessuto socio-economico cagliaritano ha trovato, quale naturale “polo gravitazionale”, soggetti economici riconducibili alla comunità cinese.

L’operazione di servizio, infatti, risponde pienamente agli indirizzi e alle linee d’azione indicati dalla prefettura di Cagliari, siglati in un apposito protocollo d’intesa stipulato tra tutti gli attori istituzionali coinvolti a vario titolo nello specifico settore, al fine di conferire maggiore impulso alle attività operative da porre in essere in materia di contrasto a qualsiasi forma di commercializzazione di prodotti contraffatti e/o pericolosi per la salute nonché per la difesa della libera concorrenza, a garanzia in primis dei consumatori e degli operatori economici onesti che operano legalmente e correttamente sul mercato e che per questo vanno in tutti i modi tutelati.
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