La Secal procede alla ristampa e postalizzazione degli avvisi utili al pagamento della tassa nella città di Alghero. Per il ritardo nei pagamenti non si incorrerà in sanzioni
ALGHERO - In attesa di capire come, e soprattutto se, il Governo riuscirà ad evitare in extremis il pagamento dell'Imu anche ai contribuenti che ricadono in quei comuni le cui amministrazioni hanno aumentato nel 2012 e 2013 le aliquote (14 in tutta la Sardegna, tra cui proprio
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Tares. A causa di ritardi burocratici, infatti, molti cittadini non hanno ricevuto i previsti avvisi di pagamento. Morale: non hanno pagato la prima e seconda rata della nuova (si fa per dire) imposta scaduta lo scorso 29 novembre.
L'ultima nota (quella del 25 novembre) Secal, la società che ad Alghero gestisce i tributi, parlava di proroga del termine di pagamento al 9 dicembre predisposta dall'allora sindaco Stefano Lubrano. Oggi una nuova comunicazione (ed il relativo manifesto in affissione in città), parla di nuovi ritardi «non imputabili in alcuna maniera alla S.E.C.AL. S.P.A.» e di «nuova ristampa e postalizzazione degli avvisi utili al pagamento». Insomma, permane il caos con un'unica nota senz'altro lieta ai contribuenti: «i pagamenti effettuati oltre i termini indicati negli avvisi non saranno passibili né di sanzioni né di interessi», precisano dalla Secal.
In tutto questo c'è chi si lamenta a gran voce. E' il caso del Comitato per la Rinascita della Bonifica, la cui presidente, Tonina Desogos, parla di scontento diffuso tra i residenti delle borgate algheresi che si sentono vessati ingiustamente: «Gli abitanti delle borgate sono stanchi di dover pagare per servizi non corrisposti: da troppi anni veniamo trattati solo come vacche da mungere. Questa situazione assurda ed iniqua sarà oggetto di una raccolta firme a corredo di un esposto, circostanziato e documentato, che sarà presentato alla Procura della Repubblica, affinché si possa verificare l’eventuale sussistenza di reati relativi alla mancanza erogazione di pubblici servizi».
Foto d'archivio