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A.B. 14 giugno 2014
«La ricerca, una crescita per l’Istituto zooprofilattico»
Presentati in Promocamera, a Sassari, i progetti conclusi nel 2013 dagli esperti dell’Izs Sardegna
«La ricerca, una crescita per l’Istituto zooprofilattico»

SASSARI – Quasi 6,5milioni di euro di finanziamenti ricevuti per portare avanti progetti finalizzati a dare risposte sullo stato sanitario delle popolazioni animali, del benessere animale e per la sicurezza degli alimenti. Quindi ancora, nel solo biennio 2012-2013, sono stati investiti 3milioni di euro da fondi propri dell'Izs per la ricerca, ai quali si sono aggiunti altri 3milioni per investimenti in tecnologie e attrezzature all'avanguardia. Sono questi alcuni dei numeri che l’“Izs Sardegna” ha fatto registrare nella ricerca che rientra tra i suoi compiti istituzionali. I dati, che mettono in luce quanto il settore trovi spazio all’interno dell’ente sassarese di Via Duca degli Abruzzi e ricopra un ruolo strategico nella sanità pubblica, sono stati presentati giovedì mattina nell’auditorium della “Promocamera” di Sassari, a Predda Niedda, alla presenza del direttore generale Antonello Usai, del direttore sanitario Paola Nicolussi, del direttore amministrativo Giorgio Tidore e del presidente del Cda dell’ente Giovanni Carboni. Si segnalano anche gli interventi di apertura del direttore del Dipartimento di prevenzione dell'Asl di Sassari Francesco Sgarangella, del direttore del Servizio di Sanità animale Eugenio Maddalon.

«Questa giornata rappresenta un atto dovuto nei confronti degli operatori del Servizio sanitario nazionale e del territorio – ha dichiarato Usai – è costituisce anche un momento di crescita per l’ente perché favorisce lo scambio di informazioni utili per poter progettare ricerche sempre più attuali e rispondenti alle reali esigenze di salute del territorio. Nell’ultimo biennio – ha ripreso – l’Izs ha investito in ricerca oltre 3milioni di euro dai propri fondi e ha consentito di dare anche risposte occupazionali con l’impiego di borsisti. Inoltre l'istituto ha investito 3milioni di euro in attrezzature all'avanguardia utili sia alla ricerca che allo sviluppo di nuove metodiche e all'attività dei nostri ricercatori. È compito nostro – ha concluso il direttore generale –attuare una politica finalizzata a favorire lo sviluppo della ricerca e la valorizzazione dei risultati, così da incoraggiare iniziative volte a rafforzare le capacità di attrarre risorse per il suo finanziamento». Gli specialisti dell'Istituto zooprofilattico sperimentale, tra il 2012 ed il 2013, hanno quindi focalizzato l'attenzione su argomenti quali la malattia di Schmallemberg, attraverso un’analisi epidemiologica, clinico patologica e virologica nei focolai diagnosticati in Sardegna, quindi ancora sono stati impegnati sulla documentazione delle caratteristiche di qualità e sicurezza dei prodotti alimentari della Sardegna; sulle indagini relative alla potenziale presenza di Ogm nella filiera biologica agricola in Sardegna; sulla realizzazione di un geo-portale nazionale a supporto delle attività veterinarie e, infine, sulla valutazione di efficacia e innocuità di un vaccino bivalente per la peste equina allestito con sierotipi 5 e 9.

Di finanziamenti ha parlato Salvatorica Masala, che ha messo in evidenza come l’Izs Sardegna sia impegnato, nell’ambito di questo settore, nella ricerca finalizzata allo studio di problematiche generali e nella ricerca corrente più correlata alle tematiche territoriali. «Proprio in quest’ultimo campo – ha fatto notare la dirigente – l’ente, tra il 2009 e 2013, ha ottenuto la quota più elevata di finanziamenti, quasi 4 milioni di euro, mentre nella ricerca finalizzata ha ricevuto fondi per oltre un milione di euro. Si tratta per la maggior parte di finanziamenti del ministero della Salute e, a seguire, di fondi derivanti da progetti europei o da altri progetti e in parte anche dalla Regione». Tra il 2009 e il 2013, l’Izs, nell’ambito della ricerca corrente, ha guidato come capofila ben trentasei progetti di ricerca ed ha svolto il ruolo di unità operativa in altri ventisette. Invece, nella ricerca finalizzata è stato capofila in un progetto di ricerca ed ha “giocato” da unità operativa in nove ricerche. A queste, si aggiungono i sei progetti nell’ambito della ricerca regionale di base, uno in quella finalizzata regionale e quindici attività ricomprese tra progetti europei ed altri progetti. A questi, per lo stesso periodo, si aggiungono le numerosissime pubblicazioni, oltre trecento, apparse sulle più prestigiose riviste scientifiche di settore. Infine, in questo mese, l’Istituto zooprofilattico sperimentale è impegnato in ventisei progetti di ricerca corrente (tra ruolo di capofila ed unità operativa), in cinque progetti (tra ruolo di capofila ed unità operativa) nella ricerca finalizzata, quindi in due nella ricerca regionale di base, in quattro tra progetti europei e di altra natura. In questi anni, nel settore della ricerca sono stati impegnati a rotazione circa duecento esperti, tra dipendenti e borsisti interamente dedicati alla ricerca. Hanno quindi fatto seguito otto relazioni tecniche, incentrate sui progetti di ricerca chiusi nel 2013 e che hanno visto gli esperti dell’Izs Sardegna impegnati nello studio delle malattie degli animali da reddito e selvatici, nell’analisi delle acque del lago Alto Flumendosa per la presenza di cianotossine, sullo studio del rischio microbiologico e chimico nelle chiocciole del genere “Helix” e sulla sicurezza alimentare.

Nella foto: un momento del convegno
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