Pierpaola Pisanu
1 febbraio 2006
Case popolari sinonimo di degrado: «E’ tempo di finirla»
Cristian Mulas, nelle vesti di presidente del neo nato comitato delle case Iacp di via Matteotti e dia De Gasperi, rifiuta le accuse di incuria rivolte agli inquilini dal direttore dell’Istituto Autonomo Case Popolari Gesuino Maccioccu che ha di recente svolto un sopralluogo nel complesso reduce da un importante intervento di ristrutturazione

ALGHERO - «E’ tempo di finirla con il luogo comune che case popolari è sinonimo di degrado». Cristian Mulas, nelle vesti di presidente del neo nato comitato delle case Iacp di via Matteotti e dia De Gasperi, rifiuta le accuse di incuria rivolte agli inquilini dal direttore dell’Istituto Autonomo Case Popolari Gesuino Maccioccu che ha di recente svolto un sopralluogo nel complesso reduce da un importante intervento di ristrutturazione. «Gli affittuari hanno sempre provveduto alla cura e alla manutenzione degli interni dei propri alloggi per dare veste decorosa alle proprie case», ribatte Mulas, convinto che lo stato di degrado che si avverte girando tra le palazzine, sia da imputare ai 30 anni che l’Ente ha fatto trascorrere prima di effettuare il dovuto intervento. «Gli inquilini hanno convissuto per lungo tempo nell’incuria – prosegue il giovane presidente del comitato – e non è piacevole vivere in case additate con accezione negativa come “popolari”. Differentemente da quanto dice il direttore – spiega – si è cercato di sopperire all’assenza dello Iacp, con piccole opere di restauro». All’accusa di aver ricavato una stanza in più chiudendo le verande Mulas risponde che è stato fatto per la necessità di ampliare l’appartamento con la crescita del nucleo familiare e le difficoltà economiche per trovare una casa più grande. «Non abbiamo chiesto allo Iacp di piantare i gerani nell’aiuola – dice il rappresentante degli inquilini – ci saremmo accontentati di vedere sistemate le scale, eliminate le ringhiere arrugginite e gettate alle ortiche il vecchio citofono».
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