Luciano Uras
3 dicembre 2014
L'opinione di Luciano Uras
L´ottimismo del Governo cade sui numeri
L'ottimismo e i messaggi di speranza diffusi dal Governo cadono rovinosamente sui dati della nostra economia in declino, devastata da terapie recessive imposte dalla finanza speculativa europea e non solo europea. Il Pil in calo dello 0,5% in un solo anno, insieme a una disoccupazione al 13,2% (record storico a ottobre), sono dati progressivamente negativi e troppo preoccupanti per essere sottovalutati.
Senza rilancio degli investimenti non può esserci alcuna crescita economica e infatti i consumi restano stagnanti. Insomma, la promessa della svolta per l'Italia non è stata mantenuta, perché è stata riproposta la solita ricetta avvelenata dell'Austerity che taglia il welfare e i diritti dei lavoratori, non riqualifica la spesa pubblica, non rinvigorisce le vocazioni produttive dei luoghi, non valorizza le buone pratiche di sviluppo locale e tutte le potenzialità produttive nazionali.
Le cure sbagliate anziché guarire il paziente rischiano di ucciderlo. Mi chiedo quanto ancora dovranno patire i cittadini italiani, quanto ancora dovranno diffondersi le vecchie e le nuove povertà, quanto si dovrà allargare lo squilibrio tra aree deboli del Paese e le regioni ricche, per impostare, promuovere e realizzare nuove politiche economiche.
*Senatore, capogruppo di Sel in commissione Bilancio
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