Mariangela Pala
5 dicembre 2014
Porto Torres: Class action contro Abbanoa
L’associazione Civiltà è Progresso, sarebbe pronta ad avviare una class action contro Abbanoa: un’azione collettiva risarcitoria per tutelare i diritti dei consumatori, danneggiati da azioni illegittime

PORTO TORRES - L’associazione Civiltà è Progresso, forte dell'ultimo risultato raggiunto in seguito al ricorso vinto contro il gestore unico, relativo agli slacci dell'erogazione idrica, sarebbe pronta ad avviare una class action contro Abbanoa: un’azione collettiva risarcitoria per tutelare i diritti dei consumatori, danneggiati dalla prolungata assenza di acqua potabile, in particolare coloro che operano nel settore della ristorazione come bar o ristoranti, ma anche operatori di altre attività e semplici cittadini.
Durante l’assemblea pubblica, che si è tenuta mercoledì presso la sala Filippo Canu, le persone presenti sono state invitate dai consulenti legali, Franco Dore e Teresa Siciliano a sostenere un’ azione collettiva di risarcimento dei danni subiti, per tutte le azioni illegittime, vessatorie e contrarie al codice dei consumatori, che hanno subito gli utenti di Abbanoa, insieme ad un’azione contro il deposito cauzionale, considerato illegale. L’avvocato Franco Dore, consulente legale dell’Adiconsum, l’associazione di consumatori che aveva già avviato un’offensiva contro la cauzione richiesta da Abbanoa agli utenti, ha proposto di aderire all’azione inibitoria contro il gestore del servizio idrico.
Secondo l’Adiconsum, infatti, i cittadini non devono pagare perché la cauzione sarebbe illegale e inopportuna anche nel metodo, oltre che negli importi, i cui parametri non sarebbero rispondenti a quanto stabilito nella Carta di Servizi, strumento che fissa i principi ai quali deve uniformarsi l'erogazione dei servizi pubblici. «L’Adiconsum ha già presentato all’Antitrust e all’Ato una richiesta del ritiro di tale provvedimento, e se questa venisse accolta ne beneficeranno tutti gli utenti della Sardegna», ha precisato l’avvocato Dore.
Tante le ragioni che giustificherebbero un’azione di classe sostenuta dall’Adiconsum, legittimata ad esperire una inibitoria contro gli atti illegittimi del gestore del servizio idrico, davanti al tribunale (in questo caso di Nuoro). Una proposta a cui hanno aderito tutti i presenti in sala, unita ad una raccolta di firme per sostenere la petizione ”No deposito cauzionale Abbanoa” da avanzare al presidente della Regione. A questo si è aggiunto l’appello al sindaco Beniamino Scarpa perché faccia opposizione netta e decida da che parte stare.
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