A.B.
30 marzo 2015
Martedì muore la fattura cartacea
Da martedì 31 marzo si cambia: la macchina della Pubblica Amministrazione entrerà nell´era delle fatture elettroniche e potrà emettere, ricevere, trasmettere, gestire, saldare e conservare esclusivamente documenti digitali

ALGHERO - L'appuntamento è per il 31 marzo. Da quel giorno, la macchina della Pubblica Amministrazione entrerà nell'era delle fatture elettroniche e potrà emettere, ricevere, trasmettere, gestire, saldare e conservare esclusivamente documenti digitali. La fattura cartacea appartiene al passato. Oltre 40mila uffici della Pa come Ministeri, agenzie fiscali, Inps, Inail, forze di polizia e forze armate che dal 6 giugno hanno fatto da apripista alla fatturazione elettronica, si aggiungeranno tutte le amministrazioni territoriali come i comuni.
Saranno tante le imprese della Sardegna che, avendo rapporti con le Pubbliche Amministrazioni dovranno adeguarsi totalmente a questa novità. «Un numero interessante di imprese si è già adeguato a questo nuovo sistema già dal 9 giugno dello scorso anno quando era prevista l’emissione della fattura elettroniche per le varie amministrazione centrali, ora che la platea si amplia con tutto il sistema degli enti locali, comuni per primi, diventa una priorità adeguarsi quanto prima. - dice Gian Luca Deriu, direttore Confcommercio Sardegna, che evidenzia gli alti rischi di tilt per i piccoli fornitori della Pa».
«Infatti, in questi primi mesi sono emerse diverse criticità come la complessità del sistema e le regole rigide per la predisposizione della fattura, la firma digitale e l'invio – continua Deriu -. E’ evidente che non è adatta per i piccoli commercianti egli esercizi familiari». Un punto cruciale è la conservazione dei documenti digitali. «È un costo in più perle micro aziende che non hanno strutture amministrative interne e si devono rivolgere a terzi. Inoltre emerge, comunque, il timore che gli enti locali non siano tutti in grado di gestire il flusso dei processi digitali con rischi di ritardi nei pagamenti», conclude il direttore di Confocommercio Sardegna.
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