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Pierpaola Pisanu
29 luglio 2006
Operaio algherese fulminato da un malore durante un bagno notturno
Il corpo di Giuseppe Finetti è stato notato dagli amici mentre galleggiava poco distante dal gruppo. Insieme avevano deciso di entrare in acqua, per un bagno notturno

ALGHERO - Una serata trascorsa con gli amici. La voglia di divertirsi ancora insieme facendo un tuffo in mare e poi la morte improvvisa. A pochi passi dall’allegro vociare di un gruppo di giovani che aveva organizzato una festa in spiaggia, Giuseppe Finetti, un operaio algherese di 56 anni, è deceduto nello specchio acqueo di fronte al camping Calik. Era circa l’una del mattino di ieri, quando, Finetti insieme ad altri due compagni, stava attraversando in macchina la litoranea da Alghero diretto a Fertilia. Arrivati all’altezza della ex colonia Vel Marì i tre uomini sono stati attirati dal movimento che animava la spiaggia e si sono fermati a qualche decina di metri dalla comitiva che aveva organizzato una gara di pesca e una grigliata. I tre amici hanno deciso così di rinfrescarsi lanciandosi in acqua per chiudere con un bagno in notturna, quella serata di divertimento in una notte particolarmente calda di fine luglio. Sfilata maglietta e pantaloni anche Giuseppe Finetti, come gli altri, non ha saputo resistere all’invito di un momento di refrigerio e si è tuffato per una nuotata. Inspiegabilmente è sparito dalla vista dei due compagni che ad un certo punto si sono accorti del robusto corpo dell’uomo che galleggiava poco distante, con il volto immerso nell’acqua. Non dava segni di vita. E’ apparso subito chiaro che per l’amico non c’era più niente da fare. Quando l’hanno voltato non respirava più. L’hanno riportato a riva e hanno chiamato immediatamente i soccorsi sperando in un miracoloso intervento. Ma è stato inutile il tentativo degli operatori sanitari del 118 di rianimare quel corpo ormai cadavere adagiato sulla battigia. Ad un tratto il clima di festa che aveva scandito la serata in riva al mare fino a pochi minuti prima è diventato un lontano ricordo. E’ rimasto spazio solo per la disperazione di chi aveva trascorso con lui le ultime ore di vita, e dei familiari, la moglie e i due giovani figli. I carabinieri della stazione di Fertilia, sopraggiunti poco prima delle tre del mattino, hanno accertato che l’episodio è da ricondurre ad un fatto accidentale. Un malore in acqua, forse provocato da una congestione, ha fulminato all’istante Giuseppe Finetti, un operaio conosciuto nella zona come un gran lavoratore. La carnagione scura la diceva lunga sulla quantità di ore trascorse a curare la terra nel podere dove viveva con la sua famiglia, in località Arenosu, poco distante dalle pendici di Monte Doglia. Scartata l’ipotesi di morte violenta, non sarà necessario eseguire l’autopsia sul corpo. La salma è stata già restituita ai familiari per provvedere alla sepoltura.
nella foto la salma di Finetti sulla battigia
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