Emilio Usula
7 settembre 2015
L'opinione di Emilio Usula
Il blocco del turnover sanitario una sciocchezza
Non sembra la risposta più adeguata ai problemi della Sanità sarda, quella indicata nella recente delibera di Giunta con il blocco del turnover del personale medico e infermieristico come rimedio al Deficit Finanziario del SSR. Questa decisione di fatto comporterà nell’immediato e a lungo temine una riduzione secca del personale medico e infermieristico già carente nel nostro Sistema Sanitario. Se infatti è innegabile la necessità di un percorso di razionalizzazione della spesa, è altrettanto innegabile la progressiva sofferenza dell’offerta Sanitaria del SSR nel suo complesso. Sofferenza che deriva in molti settori, Servizi e Unità operative dalla carenza di personale medico, infermieristico e ausiliario denunciato a più riprese e in ogni occasione di incontro con dirigenti medici, personale del comparto, rappresentanti dei Lavoratori e dei Cittadini.
Chi conosce la realtà dei nostri Ospedali non può non conoscere la condizione di sovraccarico di lavoro Diurno, Notturno e in Reperibilità che troppo spesso affligge il Personale dipendente. Condizione che diventa causa prima di disaffezione, demotivazione e bisogno spasmodico di “vie di fuga”, quali possono essere il ricorso alla malattia, richieste di visite collegiali per ottenere certificazioni di inidoneità al lavoro, domanda di pensionamento più o meno anticipato. Questi fenomeni, come risulta dai dati statistici sono in costante pericolosa, crescita e impongono risposte ponderate, razionali e mirate con interventi sulle singole realtà territoriali, sui bisogni dei singoli settori e delle varie Unità Operative. Necessario avere e applicare una concreta “visione di rete” dei bisogni del nostro Sistema sanitario. Senza trascurare un ineludibile, necessario ricambio e immissione di forze e competenze nuove in un “sistema“ che anche a causa di certe gestioni precedenti, ormai presenta grandi criticità e va decisamente e con coraggio ammodernato e migliorato .
Il Blocco del turnover del personale che va in quiescenza, applicato senza una adeguata e intelligente flessibilità nelle varie realtà, può determinare solo una accentuazione e un incancrenimento delle sofferenze del Personale e un peggioramento del già deteriorato rapporto di fiducia Azienda Sanitaria –Lavoratore e Politica –Cittadino. Il danno di provvedimenti di questo tenore sul turnover, così come illustrato in delibera, avrebbe come conseguenza un immediato, innegabile depotenziamento e ulteriore indebolimento nella qualità e quantità del complesso dei Servizi Sanitari al Cittadino a fronte di una crescita dei bisogni di salute e di adeguatezza di risposte.
Aumenteranno liste d’attesa per interventi, visite e prestazioni ambulatoriali, aumenteranno i disservizi nelle corsie di degenza, aumenterà il ricorso alle prestazioni private e il ricorso all’ istituto dell’intra-moenia, piuttosto che un diritto, derivato dal rapporto di fiducia Paziente – Singolo professionista, verrà reso odiosamente costrittivo o obbligatorio. Con costi insostenibili evidentemente per quella stragrande parte di popolazione già economicamente disagiata se non allo stremo. Aumenterà e diventerà sempre più insostenibile il già diffuso e profondo malumore e insoddisfazione. Tutto questo più in generale avrebbe un solo devastante significato per una Giunta e Una classe politica di centro Sinistra al Governo della nostra Regione: Sarebbe la dimostrazione di una totale incapacità a trovare soluzioni nuove e valide piuttosto che una riproposizione pedissequa e incoerente di vecchie ricette con il banale ricorso ai tagli lineari di risorse.
*consigliere regionale Rossomori
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