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A.B. 22 settembre 2015
Rete delle Donne e volontari contro piano ospedali
Declassamento del Presidio Ospedaliero di Alghero e ridimensionamento dell´offerta dei servizi sanitari alla base delle rimostranze delle associazioni di volontari che agiscono sul territorio
Rete delle Donne e volontari contro piano ospedali

ALGHERO - «La Regione Sardegna nella predisposizione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera regionale ha declassato il Presidio Ospedaliero di Alghero da Ospedale di primo livello ad Ospedale di Base. Pertanto, con la nuova configurazione e secondo la legislazione attuale, alcuni Servizi, previsti solo negli ospedali di primo livello, sono destinati ad essere soppressi e sono i seguenti: Cardiologia, Ostetricia, Urologia, Centro Trasfusionale, Oncologia». Questo il punto da cui parte l'analisi congiunta della “Consulta del Volontariato di Alghero” (che rappresenta varie associazioni di volontariato locali) e della “Rete delle Donne”, che sottolinea come la legislazione nazionale e regionale di riferimento stabilisca che la classificazione degli ospedali deve essere dimensionata secondo i bacini di popolazione, in particolare gli “Ospedali di Primo livello” (ad esclusione delle sedi disagiate) debbono avere un bacino di riferimento minimo pari a 150mila abitanti, mentre, sotto tale cifra, i presidi ospedalieri debbono essere classificati come “Ospedali di Base”.

Invece, lanciano l'allarme le associazioni: «nella classificazione degli ospedali isolani, la Regione Sardegna ha considerato il reale bacino di popolazione di tutte le Asl, ad esclusione dell'Asl n.1 per la quale lo stesso è stato sottodimensionato». Infatti, per il presidio ospedaliero di Alghero (che diventerà l'unico ospedale dell'Asl n.1) è stato calcolato solo il bacino di utenza del Distretto di Alghero (pari ad 80mila abitanti), senza tenere conto che Alghero ingloberà anche lo stabilimento di Ozieri (che ha un bacino distrettuale di 35mila abitanti) e senza tenere conto dell'intero bacino di popolazione dell'Asl di riferimento che supera abbondantemente la cifra minima di 150mila abitanti, senza considerare infine il rilevante aumento del numero di presenze in Riviera del Corallo durante la stagione estiva. La classificazione adottata dalle Regione prevede quattro presidi di Primo livello nel sud della Sardegna (compreso San Gavino, che pure non raggiunge il bacino d'utenza di 150mila abitanti), un presidio di Primo livello nel Nuorese (ma potrebbero diventare due con Lanusei) ed un solo presidio di Primo livello nel nord-est Sardegna (ad Olbia), penalizzando ancora una volta il nord-ovest (Alghero).

«Pertanto - dichiarano i volontari - considerata la normativa di riferimento, considerato che la salute è un diritto di tutti (come sancisce l'articolo32 della Costituzione) e che a tutta la popolazione regionale è dovuto un trattamento equo e identico, si rende necessario richiedere il rispetto della legislazione sanitaria vigente in materia di riorganizzazione della rete ospedaliera e che i calcoli relativi al bacino d'utenza del presidio ospedaliero di Alghero siano rideterminati tenendo conto dell'effettivo bacino di popolazione della Asl di Sassari (pari a 335097 abitanti) al fine di mantenere la classificazione, prevista e dovuta per legge, di ospedale di Primo livello. Infine, considerato il grave rischio di perdita di servizi importanti per la cittadinanza, invitiamo la popolazione a partecipare compatta sia alle riunioni pubbliche che si terranno allo scopo di stabilire eventuali azioni di mobilitazione collettiva, sia all'assemblea pubblica alla presenza dell'assessore regionale alla Sanità che si terrà in data ancora da stabilire».

Nella foto: un momento della recente assemblea aperta dei dipendenti dell'Asl ad Alghero



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