Mariangela Pala
26 ottobre 2015
Porto Torres, Spano: «bonifiche in fretta ma di qualità»
L’assessore Spano ha proposto la convocazione imminente di un tavolo di lavoro sulle bonifiche a Porto Torres, con gli assessori regionali all’ambiente e all’industria, e tutte le componenti tecniche che conoscono nel dettaglio il progetto per approfondire i temi oggetto del convegno e soddisfare le esigenze del terriorio

PORTO TORRES - «Il Progetto Nuraghe di bonifica della Syndial presenta aspetti positivi ma anche delle criticità, che la Regione sta valutando con attenzione, messe in evidenza nelle sedi istituzionali e dai tecnici preposti. L’indirizzo politico della giunta regionale rispetto alle bonifiche è che innanzitutto devono essere fatte al più presto, e il secondo punto è che le tecnologie utilizzate devono essere le migliori possibili, tali da garantire bonifiche di qualità». Così l’assessore regionale all’ambiente, Donatella Spano, in occasione del convegno sul “Progetto Nuraghe”, organizzato venerdì scorso dal circolo Sel Joice Lussu e “La Sinistra” al Museo del Porto.
«Abbiamo accelerato il percorso di bonifica perché non potevamo lasciare la controparte - ovvero chi ha inquinato - a presentare liberamente progetti senza avere mai un controllo serrato da parte della Regione», ha aggiunto l’assessore Spano. L’Ente regionale su Porto Torres assume una posizione diversa poiché il Sin (Sito di interresse nazionale) è sottoposto al coordinamento del Ministero dell’Ambiente che ne assume la competenza. Ma resta chiaro l’obiettivo, «costringere Syndial a portare avanti la progettazione nella speranza di poter iniziare al più presto le attività di bonifica, per svincolarci dall’inquinamento che non è stato causato dai sardi».
Sul Progetto Nuraghe, la Regione si apre a qualsiasi confronto per accogliere ogni tipo di soluzione all’interno delle sedi istituzionali, per arrivare entro breve tempo alla Conferenza di servizi decisoria che darà il via ai lavori di bonifica. Sulla spinta degli enti istituzionali coinvolti, Syndial si è impegnata a presentare, entro il 31 ottobre, il progetto di bonifica della falda dell'area Minciaredda ed entro il 16 novembre la modifica del Progetto Nuraghe, richiesta in sede tecnica a settembre e che prevede anche un aumento dei costi degli interventi, pari a 84 milioni di euro (inizialmente Syndial aveva previsto 73 milioni di euro). La segreteria tecnica della Regione ha chiesto in maniera puntigliosa la convocazione della conferenza di servizi entro novembre. Intanto l’assessore Spano ha proposto la convocazione imminente di un tavolo di lavoro sulle bonifiche a Porto Torres, con gli assessori regionali all’ambiente e all’industria, e tutte le componenti tecniche che conoscono nel dettaglio il progetto per approfondire i temi oggetto del convegno e soddisfare le esigenze del terriorio.
Una descrizione dettagliata del Progetto di bonifica è stata fatta dall’ex consigliere comunale Toni Chessa, che ha descritto il progetto operativo integrato di bonifica con la considerazione di tutte le aree, da Minciaredda alle palde fosfatiche, dalle peci Dmt al trattamento acque di falda fino allo smaltimento dei rifiuti derivanti dalle demolizioni.«Uno dei punti di debolezza del progetto è la bonifica limitata ai suoli – spiega l’ex consigliere - perché non si può trascurare la falda e neanche l’area, tre matrici strettamente connesse fra loro, secondo il concetto vero di integrazione».
Il progetto prevede la realizzazione di una piattaforma polifunzionale ad alta tecnologia che tende a decontaminare i suoli inquinati, ma nell’ultima conferenza di servizi e nella successiva riunione tecnica è emersa la necessita di provvedere all’estensione della bonifica anche alle altre matrici, falde e aree. «Inoltre si prevede nell’area sud di Minciaredda, la realizzazione di altre discariche alte 33 metri oltre il livello del mare, con una situazione d’incertezza sulle stime dei materiali ricollocabili in situ, per i quali dovranno essere forniti maggiori dettagli in merito a collocazione e volumetrie», ha aggiunto Chessa. Syndial non aveva escluso la possibilità di procedere a ricavare volumetrie di conferimento aggiuntive tramite l’innalzamento della calotta.
«Altro punto è la realizzazione di due siti raccolta, due discariche, una con volume di 171mila metri cubi per rifiuti non pericolosi, e un’altra Modulo palte fosfatiche di volume pari a 55mila metri cubi, destinata al confinamento di rifiuti contenenti Tenorm. La comunità di Porto Torres – ha concluso Chessa - si è già espressa in maniera negativa sulla creazione di nuove discariche e l’ampliamento dei siti di confinamento già esistenti».
«Noi dobbiamo restituire sicurezza e garantire la salute dei cittadini di Porto Torres - ha ribadito il consigliere comunale Luciano Mura - perché il progetto Sentieri ha rilevato un’alta incidenza della malattie tumorali e per questo abbiano necessità di accelerare il processo di bonifiche senza trascurare la qualità». All’incontro erano assenti gli amministratori locali, ad eccezione del presidente della commissione ambiente, un’iniziativa che ha bisogno del confronto delle istituzioni a tutti i livelli e che interessa la comunità e il territorio, ma che ancora una volta sconfessa quanto detto in campagna elettorale dal Movimento 5 stelle.
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