Mariangela Pala
19 aprile 2016
La poesia di Fabrizio Pittalis debutta a Perugia
I testi delle poesie di Fabrizio Pittalis faranno da copione al debutto ufficiale della rappresentazione teatrale, in programma sabato 23 aprile alle 21 al Teatro Franco Bicini di Perugia

PORTO TORRES - Si dice che il tempo semplifichi i versi così come il teatro distende la poesia. Quella stessa poesia scritta dal poeta turritano Fabrizio Pittalis scomparso qualche anno fa, i cui testi faranno da copione al debutto ufficiale della rappresentazione teatrale, in programma sabato 23 aprile alle 21 al Teatro Franco Bicini di Perugia. In scena “Angeli” liberamente ispirati da una favola per bambini "La veste degli angeli” di Mario Ortolani. Così attraverso una serie di flashback, gli angeli del cielo invieranno dei messaggi, divini, di morte, demoniaci e buone novelle.
Sul palco un vero e proprio viaggio nel tempo, che partirà dalla tradizione cristiana degli angeli come messaggeri, fino ad arrivare alla nuda e cruda realtà di un oggi, dove in Palestina un angelo di terra in carne d’ossa chiamato Vick, racconterà del suo vivere sulla striscia di Gaza, dei massacri avvenuti nel 2008 durante l’operazione definita “piombo fuso”. Dopo le parole di Vick c’è un repentino cambio di scena e luogo, e come per magia si entra dentro la camera da letto di una bambina di 8 anni, Gloria che in sogno incontra il suo angelo custode. Lei è così affascinata da questa nuova realtà che comincia a porgli tante domande.
Anche qui ci saranno due angeli veramente esistiti, Fabrizio Pittalis poeta di terra di Sardegna e una ragazzina poco più grande di Gloria, entrambi volati in cielo in giovane età per una terribile malattia. I due giovani verranno ricordati e presi ad esempio dall’angelo, per spiegare a Gloria il significato della vita, della morte e dell’amore. Fabrizio parlerà del suo male, del suo passaggio terreno verso l’ignoto in maniera rasserenante e consapevole facendo diventare la sua malattia una poesia. La bambina invece lascerà letteralmente sbigottiti gli spettatori, perché vede la sua morte come un ritorno a casa, ed è sorprendente come a soli 11 anni abbia una visione così spirituale della vita terrena e così bella dell’amore. Gloria dopo aver ascoltato attentamente ogni singola parola, si sveglierà dal sogno con una luce nuova.
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