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Red 27 gennaio 2017
Ats: Pigliaru scrive alla Lorenzin
«Evidente incomprensione. L´articolo 17 tassello di riforma coraggiosa», si legge nella lettera inviata dal presidente della Regione autonoma della Sardegna al ministro della Salute
Ats: Pigliaru scrive alla Lorenzin

CAGLIARI - Esprime «dispiacere per un’accusa che la Sardegna non merita» il presidente della Regione autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru nella lettera inviata oggi (venerdì) al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in riferimento alla replica da lei fornita all’interrogazione parlamentare sui trattamenti economici dei manager Ats. Pigliaru si dice «certo che questa spiacevole situazione si sia determinata per una evidente incomprensione» dovuta alla formulazione non sufficientemente precisa di una nota trasmessa dagli uffici della Regione a quelli del Governo, ed evidenzia come dall’accurato esame dei documenti emerga che «l’impegno da me assunto a modificare la norma regionale è esplicito, circoscritto e, questo, non certamente equivocabile». Il presidente sottolinea come fosse chiaro l’accordo sulla richiesta di modifica, avanzata dal Ministero, che riguardava la composizione del Collegio sindacale delle Aziende ospedaliere universitarie, modifica alla quale si è provveduto già a dicembre.

«Allo stesso modo, e credo inequivocabilmente, è stata [da noi] ribadita la legittimità costituzionale e di merito delle altre norme contestate - scrive il presidente - In particolare abbiamo difeso l’articolo 17 della stessa legge, che disciplina le retribuzioni dei manager, perché convinti della sua validità, dato che non avrebbe determinato nessun incremento di costi, e per affermare la legittima prerogativa della Regione Sardegna di legiferare sulla materia, forti di pronunce della Corte Costituzionale». A questo proposito, Pigliaru prosegue ricordando che «il trattamento economico dei direttori generali, determinato dalla Giunta nel rispetto del limite massimo stabilito per il personale pubblico e delle società partecipate previsto dalla norma nazionale non è un atto a se, avulso da qualsiasi contesto e finalità, bensì un tassello fondamentale di una riforma molto coraggiosa, che ho fortemente voluto e che la Regione Sardegna ha intrapreso con l'obiettivo di riqualificare e contenere la spesa sanitaria. Obiettivo peraltro assolutamente coerente e condiviso con le linee politiche di questo e del precedente Governo».

«Semplificare un sistema complesso – spiega Pigliaru - unificando otto preesistenti aziende, che coprono un territorio molto vasto, razionalizzare e coordinare i servizi, migliorando la loro qualità, non è ordinaria amministrazione: è una sfida importante ed è del tutto evidente che per portarla a compimento è necessario che la Regione Sardegna possa avvalersi delle migliori professionalità disponibili nel contesto nazionale, garantendo loro una retribuzione almeno pari a quella che lo stesso Ministero della Salute garantisce ai suoi dirigenti di prima fascia. Poiché il finanziamento del servizio sanitario in Sardegna è totalmente a nostro carico – aggiunge Francesco Pigliaru in chiusura della lettera - è nostro preciso interesse non incrementare i costi derivanti dalle retribuzioni dei direttori generali e dei loro più stretti collaboratori, e infatti con la nuova organizzazione tale costo quasi si dimezza rispetto alla situazione precedente, passando da 5 a 3,1milioni di euro. Gli obiettivi tracciati nella nostra legge di riforma del sistema sanitario – ricorda in chiusura il presidente regionale - sono parte integrante di un obiettivo strategico nazionale e sono, tra noi, pienamente condivisi».

Nella foto: il presidente Francesco Pigliaru



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