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Red 30 maggio 2017
Sassari: avviso di garanzia per due insegnanti di ballo
Nei giorni scorsi, gli agenti della Squadra Mobile di Sassari ha notificato l’avviso di conclusione di indagini ed informazione di garanzia della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due insegnanti di una scuola di ballo con sede in città, per maltrattamenti nei confronti di una giovane allieva
Sassari: avviso di garanzia per due insegnanti di ballo

SASSARI - Nei giorni scorsi, gli agenti della Squadra Mobile di Sassari ha notificato l’avviso di conclusione di indagini ed informazione di garanzia della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due insegnanti di una scuola di ballo con sede in città, per maltrattamenti nei confronti di una giovane allieva. La delicata attività, svolta dagli investigatori della Mobile è scattata dopo che la madre della minore aveva presentato denuncia negli uffici di Polizia.

In particolare, l’insegnante di danza, dinanzi agli altri allievi della scuola ed in più occasioni, avrebbe urlato nei confronti della minore epiteti, frasi irrispettose e gravemente offensive come «sei una bambina viziata, sei tonta, non apprendi niente», arrivando fino a strattonarla fisicamente. Esemplari sarebbero gli episodi in cui la bambina sarebbe stata fatta sostare all’ingresso dell’accademia di danza, come punizione per le sue difficoltà di apprendimento. Inoltre, nell’androne d’ingresso, era presente una parente dell’insegnate, che svolgeva le mansioni di addetta alla segreteria la quale, mentre la minore si trovava nell’atrio, avrebbe continuato a rimproverarla ed a redarguire chiunque cercasse di consolarla, partecipando così alla condotta criminosa posta in essere dall’insegnante di danza.

Numerose altre volte, quando la minore non era relegata all’ingresso, veniva rinchiusa nello spazio adibito a spogliatoio e lasciata all’interno a luce spenta, per il tempo corrispondente all’ora di lezione. I maltrattamenti sono andati avanti per un periodo di circa due anni, fino a quando la minore ha iniziato a manifestare il suo disagio ed alla fine, dopo essersi confidata con un familiare, è emersa tutta la triste storia.



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