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Red 26 marzo 2018
Turismo: la Sardegna fa la cosa giusta
«Presentiamo le offerte su borghi e cammini», annuncia l´assessore regionale Barbara Argiolas. L´isola si è presentata alla la più importante fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, che si concluderà oggi
Turismo: la Sardegna <i>fa la cosa giusta</i>

CAGLIARI - Turismo nei borghi, cammini e mobilità “dolce” sono le progettualità con le quali la Sardegna si è presentata a “Fa la cosa giusta!”, la più importante fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, che si conclude oggi (lunedì), a FieraMilanoCity. «A Milano promuoviamo alcune specificità dei territori della Sardegna legate a segmenti del turismo lento ed esperienziale - ha dichiarato l’assessore regionale del Turismo, artigianato e commercio Barbara Argiolas, intervenuta ieri all’evento - la sostenibilità ambientale ed economica è il loro filo conduttore, attorno ad essa stiamo costruendo un’offerta incentrata sulle comunità locali e le loro specificità agroalimentari e artigianali, capace di intercettare una domanda di vacanza specifica e in crescita sui mercati nazionali e internazionali, specie per le zone interne».

È la prima partecipazione della Regione autonoma della Sardegna, con uno spazio dedicato alla promozione della Sardegna, a “Fa la cosa giusta”, diventata negli anni manifestazione di riferimento per istituzioni, imprese e cittadini attenti a qualità e sostenibilità ambientale ed equità sociale, che diffonde “buone pratiche” e valorizza specificità, innovazioni ed eccellenze. L’edizione 2018, la 15esima, propone in tre giorni 440 eventi (divisi in undici sezioni tematiche, tra cui turismo, food, mobilità e moda), cui partecipano 700 espositori. Nella scorsa edizione, i visitatori sono stati in totale 70mila, quest’anno la quota dovrebbe essere superata. Argiolas ha illustrato gli sviluppi del progetto regionale del “turismo dei cammini” e di quello dei borghi, entrambi in linea con la nuova legge regionale sul turismo e con gli indirizzi promossi dal Mibact per il quadriennio 2016-2019. «Si tratta di un turismo legato a comunità incentrato sul benessere delle persone e sulla condivisione di culture ed esperienze tra viaggiatori e cittadini – ha spiegato l'assessore – un’esperienza che consente di vivere al meglio il patrimonio paesaggistico e culturale alla scoperta di luoghi in cui l’accoglienza è considerata sacra».

Il progetto regionale sui Cammini promuove in maniera organica itinerari spirituali e destinazioni di pellegrinaggio. Due di esse, Galtellì e Laconi, di cui erano presenti i sindaci Giovanni Santo Porcu e Paola Zaccheddu, si sono promosse nello spazio Sardegna. Anche esponenti e guide della Fondazione Cammino di Santa Barbara hanno promosso nello stand l’itinerario, il più strutturato tra i percorsi iscritti al registro regionale, nonché unico sardo iscritto nell’Atlante dei Cammini del Mibact: 400chilometri alla scoperta di natura, cultura ed archeologia mineraria del Sulcis-Iglesiente. Spiritualità, accoglienza e turismo “lento” sono invece i valori portanti anche dei “Luoghi francescani in Sardegna”, altra recente proposta del progetto regionale, un percorso “a tappe”, che si sviluppa in quattordici comunità dove si insediarono i seguaci di San Francesco d’Assisi. L’altro segmento tematico messo in primo piano dall’Assessorato regionale sono i borghi: «uno spaccato di Sardegna autentica, uno straordinario patrimonio architettonico e culturale, paesaggistico e identitario, diffuso in tutta l’Isola – ha affermato Barbara Argiolas - attorno ad essi si può costruire uno sviluppo turistico che valorizzi i progetti territoriali attraverso una governance centrale capace di creare sinergie tra i soggetti coinvolti. Nelle varie declinazioni associative, sono quasi settanta i Comuni sardi che sono certificati e hanno progettualità legate ai borghi: nel loro sviluppo come rete – ha concluso l'esponente della Giunta Pigliaru - saranno decisivi interconnessione dei progetti, complementarità delle vocazioni territoriali, coinvolgimento del tessuto produttivo territoriale, processo di condivisione e promozione unitaria».

Nella foto: un momento della fiera
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