Antonio Sini
18 gennaio 2004
Blue Tongue, l’Assessore regionale alla Sanità va a Roma
Capelli: “Se alle parole e alle buone intenzioni seguiranno i fatti, lunedì potremmo essere in grado di dare agli allevatori risposte certe”

Ha sortito esito positivo l’incontro tenuto a Roma sulla blue Tongue, tra l’assessore regionale della
Sanità, Roberto Capelli e la Direzione generale dei Servizi veterinari. Il Ministro della Sanità, Girolamo Sirchia, ha preso atto delle esigenze e della necessità di un futuro certo manifestate dal nostro Assessore . Per tale motivo, solo per la regione Sardegna è stato fissato per Lunedì prossimo un incontro a Roma al quale parteciperanno l’assessorato alla Sanità, l’Istituto Zooprofilattico di Sassari, il Centro di riferimento nazionale per la Blue Tongue di Teramo e la Direzione generale dei Servizi veterinari.
In questo incontro verranno messe sul tappeto e si aspettano risposte sui quesiti che la Sardegna porrà, compresa la data di inizio della vaccinazione. Ci sarà al centro del discorso l’esigenza di definire un monitoraggio staccando la Sardegna dal centro di riferimento nazionale di Teramo, ponendo come punto di riferimento per il monitoraggio della malattia ovina il centro zooprofilattico di Sassari,
L’assessorato porrà al centro dell’incontro anche l’esigenza di definire un costante monitoraggio sugli eventuali effetti indesiderati del vaccino e i relativi risarcimenti, a maggior tutela degli allevatori.
Soddisfatto l’assessore Capelli che ha dichiarato: “Siamo riusciti, tutti insieme, a sbloccare una situazione diventata ormai insostenibile. Se alle parole e alle buone intenzioni seguiranno i fatti, lunedì potremmo essere in grado di dare agli allevatori risposte certe. In questa battaglia – ha continuato Capelli – ha giocato un ruolo molto importante il fatto che Regione, associazioni di categoria e mondo scientifico abbiano fatto fronte comune nell’esclusivo interesse degli allevatori della Sardegna.
Rimane confermata, comunque, l’intenzione e la volontà di perseguire un’azione autonoma nella lotta all’epidemia, attraverso il tavolo tecnico-scientifico istituito , che si candida a diventare un punto di riferimento anche per le altre regioni italiane”. Giova ricordare che il flagello della blue Tongue ha messo in seria difficoltà gli allevatori Sardi, che si sono trovati a dover fronteggiare un altra emergenza senza aver il necessario supporto dal centro di riferimento nazionale di Teramo. Ecco quindi l’esigenza di creare in Sardegna un polo di riferimento che potrebbe essere l ’Istituto Zooprofilatico di Sassari. C’è bisogno soprattutto di fare uscire dalla scetticità gli allevatori, che credono al vaccino con qualche riserva, considerati gli effetti collaterali. Ma sono di gran lunga più positivi i risultati a salvaguardia degli ovini dopo una vaccinazione. La Sardegna nel 2003, in occasione della nuova epidemia di blue Tongue, ha dovuto subire una perdita di quasi 70.000 capi ovini. Il movimentismo dell’Assessore Roberto Capelli è ampiamente giustificato, si tratta di programmare un intervento per tempo, e pensare al rimborso degli allevatori che hanno subito pesanti perdite.
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