Red
16 ottobre 2019
Estorsione ad Olbia: 56enne in manette
Le Fiamme gialle del locale Gruppo, coordinate dal Comando provinciale di Sassari della Guardia di finanza, hanno tratto in arresto un olbiese che, millantando conoscenze tra funzionari dell’Amministrazione finanziaria, avrebbe intimorito degli imprenditori della zona con minacce di sanzioni, facendosi consegnare denaro contante in più occasioni

OLBIA - Le Fiamme gialle del Gruppo di Olbia, coordinate dal Comando provinciale di Sassari della Guardia di finanza, hanno tratto in arresto un 56enne olbiese, a conclusione di un'indagine nei confronti dell’uomo che, millantando conoscenze tra i funzionari dell’Amministrazione finanziaria, avrebbe intimorito degli imprenditori della zona con minacce di sanzioni, facendosi consegnare denaro contante in più occasioni. L’uomo è stato deferito alla Procura della Repubblica del Tribunale di Tempio Pausania e dovrà spiegare all’Autorità giudiziaria il motivo per cui si sarebbe fatto consegnare da un imprenditore edile della zona 2.500euro in contanti, in pieno giorno e nel parcheggio dell’Agenzia delle entrate di Olbia.
Il quadro probatorio ricostruito dai finanzieri del Nucleo Mobile, diretti dal capitano Carlo Lazzari, confermerebbe l’ipotesi investigativa visto che, oltre al denaro sequestrato al momento dell’arresto in flagranza di reato, l’uomo è stato trovato in possesso di altri 5mila euro in contanti, che potrebbero essere provento di condotte simili. L’uomo, incensurato e collaboratore di un noto studio commercialistico locale, avrebbe operato con un metodo intimidatorio subdolo, convincendo l’imprenditore che se si fosse rifiutato di pagare sarebbe andato incontro a problemi con Inps ed Agenzia delle entrate.
Sono sempre più comuni episodi della specie in cui imprenditori in difficoltà finanziarie si rivolgono a faccendieri pronti ad approfittare del loro stato di bisogno, ma stavolta i finanzieri erano appostati nell’area e sono intervenuti immediatamente all’atto della consegna del denaro. Il Gruppo di Olbia, in attesa delle analisi forensi sui cellulari utilizzati per comunicare con le vittime, sta già effettuando approfondimenti per scoprire se ci siano altre persone pronte a sporgere denuncia, mentre l’indagato si trova agli arresti domiciliari.
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