A.B.
1 luglio 2009
Abbabula: Anni ’70, Mauro Pagani conquista Sassari
Convincente esibizione dei Dorian Gray. Ieri è toccato ad Ivano Fossati. Stasera, gran finale con Elio, Compagnia Danza Estemporada e la combinata Gianni Zanata-Paolo Maccioni

SASSARI - Gli Anni Settanta, l’amicizia con Demetrio Stratos, l’esperienza con la “Pfm”, il rapporto con Fabrizio De Andrè. Quarant’anni di storia raccontati, in circa due ore, da Mauro Pagani che lunedì sera, a Sassari, in una Piazza d’Italia gremita di pubblico, ha portato il suo “Tour 2009” inserito nel cartellone dell’undicesima edizione del festival “Abbabula” organizzato da “Le ragazze Terribili”.
Introdotto sul palco da Enrico De Angelis, giornalista e direttore artistico del “Club Tenco” (che patrocina il festival), alle prese con violino, flauto e chitarra, il polistrumentista bresciano ha attaccato con “Ossi di Luna”. Frequenti le digressioni negli anni della giovinezza con pezzi dei “Genesis” ed “Area”, tra cui “Looking for someone” e “Luglio, agosto, settembre (nero)”. Poi alcuni dei brani nati dalla storica collaborazione con l’amico Fabrizio De Andrè (tra queste, “Creuza de Ma”, “Sinan Capudan Pascià”, “A dumenega” e “Mègu Megùn”). E ancora “Domani”, il brano con cui Pagani ha recentemente riunito una cinquantina di artisti per raccogliere fondi per l’Abruzzo. Dopo “Miles Beyond” ed “Europa minor”, Pagani ha chiuso la serata con uno dei pezzi più celebri della Pfm, “Impressioni di settembre”.
Nel pomeriggio, nel Cortile di Palazzo Ducale, Pagani (introduzione di Franco Ferrandu, giornalista di “Videolina”) ha presentato “Foto di gruppo con chitarrista”, il suo primo romanzo appena pubblicato da “Rizzoli”. Una sorta di diario del ‘68 e degli anni successivi, visto dal punto di vista della musica e delle emozioni dell’epoca. «Avevo voglia di raccontare quegli anni da troppo tempo – spiega l’artista - anche perché le denominazioni come anni di piombo che vengono date oggi sono riduttive. Al contrario sono stati anni pieni di vita e con tanta capacità di sognare. - Pagani sottolinea che allora tutto era visto e filtrato attraverso la musica - La musica era il nostro internet: il luogo dove si realizzava il passaparola dei sogni e attraverso cui ci trasmettevamo la voglia di riprenderci il mondo».
Applausi a scena aperta anche per i “Dorian Gray”, che si sono esibiti prima del polistrumentista. La band, guidata da Davide Catinari, è appena tornata sulla scena dopo oltre dieci anni di assenza. E dopo il recente concerto al “Teatro Alfieri” di Cagliari, hanno riproposto per Abbabula il loro nuovo lavoro “Forse il sole ci odia”. Una bella prova per la band, che davanti al folto pubblico del Cortile di Palazzo Ducale ha proposto atmosfere intime ben interpretate dalla teatralità del suo leader. Con tanto di bis richiesto a gran voce.
Ieri è invece stata una giornata intensa del Festival, con una stella del panorama musicale nazionale ed una gradita rivelazione: Ivano Fossati e “Luci della Centrale Elettrica”. Ma ad aprire il pomeriggio, è stato il reading di Fabio Stassi (“La rivincita di Capablanca”, edito da “Minimum Fax”). Il progetto musicale di Vasco Brondi è invece andato in scena in Piazza Santa Caterina, mentre il cantautore ligure si è esibito al “Teatro Verdi”, nella prima tappa nazionale del suo tour estivo, il “Musica Moderna 2009”.
Oggi, il gran finale di Abbabula sarà sempre all’insegna di un attento mix tra letteratura e musica. Si comincia alle ore 18, nel cortile di Palazzo Ducale, con la combinata Gianni Zanata (“Prestami una vita”, “Edizionirebus”) e Paolo Maccioni (“Gustavo Pratt. Scrittori à la carte. La nouvelle cuisine della letteratura sarda”, edito da “Aìsara”), accompagnati dalle letture dell’attore Elio Turno Arthemalle e dal contrabbasso di Nicola Cossu. Sarà poi la volta della “Compagnia Danza Estemporada” con lo spettacolo “S-correndo nel tempo” (in Piazza Duomo, alle ore 19.30, con ingresso gratuito), per finire con Elio e i Fu…turisti (in Piazza Santa Caterina, alle ore 21, spettacolo a pagamento).
Nella foto: Ivano Fossati
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