Tonino Carboni
12 dicembre 2012
L'opinione di Tonino Carboni
Troppe urla nel Partito democratico
Leggo con assiduità quotidiana la vostra testata, intervenendo anche con i commenti ai vari articoli e/o servizi specie sulla politica locale. Ritengo però non più sufficiente, questo mio atteggiamento (corretto); visto l'innalzarsi dei toni sulla conclusione o meno della verifica (politico-programmatica e di metodo). Ultimo in ordine di tempo, il comunicato del Segretario del Pd Mario Salis, che a mio parere non fa altro che aumentare lo sconcerto, sia fra gli iscritti al partito, ma soprattutto fra la gente comune che segue l'evolversi della situazione politica, all'indomani delle elezioni vinte in modo chiaro dalla coalizione di Centrosinistra (senza trattino).
Certo il segretario può prendere posizione pubblica su questo argomento e su altro, ma io e non solo io, mi sento esautorato, escluso; come membro del direttivo cittadino, da un percorso, da un dibattito quindi dalla costruzione di una linea politica corretta su un argomento così delicato che potrebbe avere gravi ripercussioni sul proseguo della legislatura. Quali sono le motivazioni che impediscono a tutt'oggi la convocazione dell'organismo cittadino sull'argomento "verifica" per capire se è conclusa oppure no? E ancora, le esternazioni di singoli consiglieri comunali in merito, hanno creato nei cittadini in genere confusione, utilizzando in modo improprio la giusta autonomia di "persona eletta"; facendo uso improprio del "soggettivo pensiero politico".
Mi permetto di dire che la linea del Partito democratico potrebbe non coincidere col pensiero di singoli consiglieri comunali, alla fine di una eventuale discussione degli organi di partito. Per cui massima libertà di espressione a tutti, ma quando si parla in nome del Pd (tutto) ciò deve derivare da un confronto democratico a monte; altrimenti diviene una forma di arroganza che il Pd non può permettersi perché è guardato a vista come punto di riferimento di partecipazione e condivisione di tutte le scelte, soprattutto ora che siamo al governo, e non da soli. Serve uno sforzo unitario e forse un po di umiltà, per non dare ancora l'impressione di attuare una "politica vecchia".
*membro direttivo Partito democratico Alghero
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