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Red 26 aprile 2013
Botta e risposta su Marras e Tazenda
Il direttivo dell´associazione Mondonuovo, per bocca di Veronica Solinas, si scaglia contro le scelte della Giunta Lubrano in tema di eventi. Gli risponde il consigliere Mariano Melis: «ristrettezza mentale e una cieca visione del futuro»
<i>Botta e risposta</i> su Marras e Tazenda

ALGHERO - Il recente programma di eventi presentato la scorsa settimana ad Alghero [GUARDA] riaccende vecchie polemiche sulla gestione e organizzazione di spettacoli e concerti nella Riviera del Corallo. Così dopo la cancellazione di "Primavera in Riviera" - il contenitore apprezzato dall'ex amministrazione di centro-destra ma non da quella attuale - il direttivo dell'associazione Mondonuovo, per bocca di Veronica Solinas, si scaglia contro le scelte della Giunta Lubrano. Parole che trovano la replica del consigliere (e musicista) Mariano Melis, che difende senza tentennamenti le scelte portate avanti dagli assessorati alla Cultura e Grandi eventi.

Così scrive Veronica Solinas (nella foto): «Sembra di ripiombare a 30 o 40 anni fa. Non ad Alghero, però. Ma in qualche paesotto sperduto. Oppure pare di trovarsi nel rione di qualche anonima cittadina. Nessuno critica la validità dei Tazenda o ad esempio di Piero Marras ma Alghero, visti i collegamenti aerei e soprattutto la sua storia di Porta d'Oro del Turismo Isolano, non deve chiudersi all'Europa (dal nord al meditterraneo), la Riviera del Corallo non può ridurre la sua proposta culturale e di spettacoli a imitazione a scoppio ritardato rispetto quello che comuni come, ad esempio Villanova Monteleone, Olmedo, i quartieri di Sassari, fanno da 50 anni a questa parte. Qui non dobbiamo promuovere la "milinzana in forru", per essere chiari, ma "l'aragosta alla catalana". E poi la ciliegina sulla torta: Piero Marras, indicato come punta di diamante di questi appuntamenti, suona sabato 26 aprile ad Alghero e domenica 27 aprile (ovvero il giorno dopo a Montresta). Ripeto Montresta. Paese di 200 anime circa che, tra l'altro farà anche i fuochi d'artificio, sempre il sabato 26 aprile. Dunque con Marras neanche l'esclusiva per Alghero, tanto anelata contro la precedente amministrazione dai residuati comunisti, riguardo i concerti. Se per Alghero il modello da imitare per il turismo culturale è Montresta, sempre col massimo rispetto per il paese montano, allora soprattutto per i giovani è meglio fare al più presto le valigie e dire addio a quella che fu la Porta d'oro del turismo isolano. Alla non può diventare un paese per vecchi».

Ecco Mariano Melis (nella foto): «Sulla scelta di Piero Marras c'è una sola e unica considerazione da fare: è il più rappresentativo cantautore sardo fortemente impegnato anche nella vita civile, sociale e politica della nostra regione, promotore e firmatario della legge del 1993 che ha istituito "Sa Die de sa Sardigna" che quest'anno festeggia 20 anni. A quei pochi che ignorano l'importanza dell'evento potrà sembrare scontato ma gli assessori alla cultura Romina Caula e ai grandi eventi Alma Cardi, con tutta l'amministrazione comunale, hanno condiviso l'onore di cui Alghero si fregia per la presenza di Piero Marras, patrimonio culturale vivente della Sardegna intera. Nessuna esclusiva per Piero che dimostra la sua grandezza e umiltà esibendosi con la stessa professionalità e passione anche a Montresta piuttosto che in Vaticano a Roma con Dionne Warwick che canta "Sa oghe 'e Maria". La richiesta dell'esclusiva su una ricorrenza storica e culturale è un'idiozia, una ricorrenza che rappresenta la profonda tradizione di un popolo che vuole ricordare la sommossa dei vespri sardi del 28 aprile 1794. Non è un caso che il cantautore lo stesso giorno del concerto incontri anche gli alunni delle scuole proprio su suggerimento e progetto dell'assessore alla cultura Romina Caula. Se chi ha la presunzione di rappresentare "mondi nuovi" denigra la cultura e le tradizioni popolari evidenzia una grande ristrettezza mentale e una cieca visione del futuro».
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