Nella scaletta le canzoni classiche napoletane, i brani legati ai celebri programmi televisivi e anche una breve escursione nella musica latino americana. Dalle trasmissioni in radio a quelle in onda sulla tv a tubo catodico, dal cinema ai suoi spettacoli
SASSARI - I più giovani potrebbero non ricordarsi di trasmissioni come "Quelli della notte" o "Avanti tutta" ma di sicuro a sentirne parlare viene voglia di fare un salto indietro in quegli anni '80. Un volo nel passato come se quell'epoca avesse ancora qualcosa da insegnare anche sotto il profilo dell'intrattenimento. Lo stesso che oggi ha ceduto il posto a un palinsesto televisivo e a un modo di fare spettacolo che spesso appare piatto agli occhi dello spettatore.
A fare la differenza è l'originalità, quella di cui ha parlato Renzo Arbore, lo showman italiano più famoso al mondo che nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Ducale ha risposto alle domande dei giornalisti e presentato lo spettacolo con l'Orchestra italiana al Teatro comunale (ore 21). Nella scaletta le canzoni classiche napoletane, i brani legati ai celebri programmi televisivi e anche una breve escursione nella musica latino americana. Dalle trasmissioni in radio a quelle in onda sulla tv a tubo catodico, dal cinema ai suoi spettacoli, Arbore ha fatto un breve escursus del suo passato professionale e un'analisi dell'attuale panorama italiano musicale e televisivo.
«Le istituzioni dovrebbero dare una mano alla musica, è un patrimonio del nostro paese e un veicolo promozionale per portare la gente in Italia» ha esordito il cantautore. «La musica italiana, che non chiamo più leggera ma la chiamo pop perchè è popolare, è ottima e nel corso del novecento è stata la più creativa. C'è anche da dire che in Italia non sfruttiamo bene questo patrimonio. Ci sono stati grandi artisti come Fabrizio De Andrè di cui solo dopo la sua morte ci si è resi conto che le sue canzoni erano poesie meravigliose, o Lucio Dalla che ha scritto delle canzoni stupende e che purtroppo non sono mai andate all'estero» ha continuato l'artista spiegando inoltre che ci sono anche «brani che vivono lo spazio di una moda ma anche quelli eterni come "E se domani" o "La canzone del sole" e tutte le altre».
Dalla musica ai ricordi delle trasmissioni radiofoniche e televisive: «Con Gianni Boncompagni avevamo inventato un modo di fare radio, legato all'improvvisazione, poi trasferito in tv. Quella era una grande rivoluzione. In "Quelli della notte" il tema del giorno veniva assegnato un quarto d'ora prima dell'avvio della trasmissione» ha ricordato Arbore che con la sua Orchestra italiana ha varcato molti dei prestigiosi teatri d'Italia e di tutto il mondo. Alla fine dell'incontro lo showman ha ricordato anche il suo rapporto con la Sardegna e sopratutto con Mariangela Melato, l'attrice scomparsa nel gennaio di quest'anno: «Il mio ricordo è legato al film "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" quando a Calagonone ho accompagnato una grande attrice italiana. In quel periodo siamo venuti spesso a Sassari anche perché lei aveva avuto un piccolo incidente e venne portata in ospedale. Ho un rapporto antico e sentimentale con questa città e con questa provincia».