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Raffaele Cadinu 14 giugno 2013
L'opinione di Raffaele Cadinu
Calich e depuratore, ora basta
<i>Calich e depuratore, ora basta</i>

Ho letto la notizia inerente il bando pubblico per il risanamento del Calich pubblicato sul sito del Comune di Alghero, e la cosa che più mi ha meravigliato è questa: Un Assessore del Comune di Alghero e precisamente la Dottoressa Elena Riva, a fronte della problematica della marea gialla e dello sversamento medio di oltre 20.000 metri cubi giornalieri di acque depurate nel rio Filibertu e da questo alla laguna del Calich, dopo aver aperto una conferenza sul medesimo problema nei primi giorni di maggio seguita dalle relazioni di alcuni esperti, al posto di denunciare agli organi competenti quanto dovuto e quale obbligo giuridico della sua delega assessoriale, ha invece optato per la “ricerca di manifestazioni di interesse” per l’individuazione di interventi da attuare nell’impianto fognario cittadino e presso il depuratore di San Marco. Preciso anche che il sistema fognario cittadino è costato complessivamente circa 50 milioni di euro.

Gli interventi, da rilevare con il bando, dovrebbero essere suggeriti da un gruppo di esperti che forse potrebbero essere gli stessi partecipanti alla famosa conferenza di cui sopra, e dei quali sono riportati i nomi anche nell’articolo del sito Alguer.it del 04 maggio 2013. A fronte di quanto esposto, l’osservazione che faccio è questa: se l’Assessora ha rilevato la necessità di tutta una serie di interventi, addirittura anche presso il nuovissimo depuratore San Marco, vuole dire che ha anche rilevato sue presumibili inefficienze, altrimenti non sarebbe necessario spendere i 20.000 euro della collettività attraverso il bando stesso. Allora Signora Assessora, se ha rilevato veramente le inefficienze del depuratore, predisponga propedeuticamente quello che stabilisce la Legge, e in particolare quello che Le ho già consigliato giorni fa a fronte della Sua diretta responsabilità per “culpa in vigilando”, avendo Lei dichiarato pubblicamente, ed addirittura riconosciuto con la pubblicazione del bando e cioè il risanamento dei danni all’ambiente, verosimilmente derivanti da un’opera pubblica mal progettata ed interessante l’intero sistema fognario cittadino appena realizzato.

Non mi sembra giusto che dopo 50 milioni di euro spesi per le opere di cui sopra sia necessario adesso spendere 20.000 euro per studiare “ulteriori” interventi risolutivi da parte di ulteriori esperti. Le ricordo che alcuni dei predetti esperti si “occupano” della laguna del Calich da anni e non hanno di contro mai sollevato dubbi sulle costruende opere sino ad oggi, invece li troviamo magari partecipanti al bando per dire “la loro” a danno avvenuto. Mi domando sono stati sempre esperti o sono diventati esperti adesso dopo il danno? Non potevano sollevare i dubbi primadel danno essendosi interessati da anni, come dicono, della medesima laguna? Mi spiego con un proverbio in sardo che recita: a “s’arvore orruttu onzunu ne collidi”; l’albero naturalmente è la laguna del Calich e solo ora che è caduto ognuno ne taglia un pezzo di legna da portare a casa. Signora Assessora credo che finalmente Le abbiano consegnato i files dei progetti del depuratore, li sta studiando direttamente Lei con l’autocad oppure con qualche altro esperto? Ha potuto sincerarsi del fatto che, secondo il progetto, l’acqua che avrebbe dovuto depurare l’impianto di San Marco era al massimo di 18.000 metri cubi al giorno?

Signora Assessora ha potuto sincerarsi che il Responsabile del Procedimento, con propria attestazione di cui al protocollo generale 0018193 del 04 aprile 2013, ha dichiarato che i lavori del depuratore San Marco sono stati eseguiti regolarmente e non hanno dato luogo a vertenze? Cara Assessora ha potuto leggere, nell’attestazione suddetta, la nota finale del Responsabile del Procedimento che recita: “non si è verificato alcuno dei fatti previsti dall’art. 1669 del Codice Civile?”. Sa cosa significa? Se lo legga e ne tragga le conclusioni! Se non ci sono stati problemi, come sta scritto nell’attestazione suddetta, o sta dicendo bugie il Responsabile del Procedimento o sta dicendo bugie Lei, mettetevi d’accordo e non spendete 20.000 euro per il bando. Cara Assessora, le do un consiglio, faccia la sua bella figura, ritiri il bando in regime di autotutela e denunci immediatamente i fatti alla Procura, farebbe solo il suo legittimo ed obbligatorio dovere nei confronti della collettività per la carica che ricopre, farebbe anche risparmiare 20.000 euro alla collettività, altrimenti si dimetta per incapacità manifesta.



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