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Monica Caggiari
7 marzo 2006
Non solo mimose il cinema racconta il lavoro delle donne
La sala Manno della Fondazione Siotto ha ospitato ieri, 6 marzo, la presentazione della manifestazione "Donne e Lavoro – il cinema racconta il lavoro”, organizzata dai Centri Servizi Culturali della Società Umanitaria di Cagliari e Alghero e dalla Cineteca Sarda, con la collaborazione e promozione dell’Agenzia regionale del Lavoro

ALGHERO - L’evento s’inserisce nella programmazione dedicata alla ricorrenza dell’otto marzo, la cosiddetta festa della donna, che in realtà dovrebbe ricordare l’operosità e il sacrificio di tutte le lavoratrici del mondo. E proprio il tema delle donne a confronto col mondo lavorativo è al centro delle proiezioni, in programma dal 7 al 9 marzo nella Sala della Fondazione Siotto di Via Marconi 10. L’interessante rassegna, portata avanti nonostante le numerose difficoltà logistiche, vista la mancanza, quasi paradossale per una città con velleità culturali, di spazi adeguati alla fruizione di filmati in 35 millimetri, è stata illustrata da Antonello Zanda e Alessandra Sento, referenti rispettivamente per Cagliari e Alghero della Società Umanitaria–Cineteca Sarda. Il progetto, nato sulla base dei suggerimenti dell’Agenzia regionale del Lavoro, che da tempo favorisce la promozione della comunicazione attraverso filmati e documentari a tema di autori sardi, si dirama in tutta l’isola e intende dare ulteriori chiavi di lettura del mondo del lavoro, partendo dall’analisi del precariato dilagante per arrivare alle lotte sindacali di ogni tempo. Le date di Alghero propongono una serie d’introduzioni, sempre con inizio alle 19, a cura di esperti del mondo del lavoro e documentaristi, alle quali fanno seguito, come proseguimento ideale del dibattito, delle proiezioni specifiche. Si parte stasera, 7 marzo, con la relazione di Eugenia Tognotti, docente di materie storiche dell’Università di Sassari, che parlerà del Mobbing, fenomeno di prevaricazione sul posto di lavoro, considerato un vero e proprio reato e restando tuttavia spesso un gesto impunito. A seguire il film di Francesca Comencini “Mi piace lavorare–Mobbing”, con Nicoletta Braschi nel ruolo principale. Altra nota interessante, o meglio inquietante: il film della Comencini sostituisce “Bellissime” di Giovanna Gagliardo, per la proiezione del quale l’Istituto Luce ha chiesto cifre esorbitanti, decisamente inadeguate rispetto al tariffario previsto e incomprensibili, soprattutto in considerazione dello scopo socio-culturale della rassegna, che è completamente gratuita e senza fini di lucro. Il secondo giorno sarà dedicato al documentario cinematografico “Essere Donne” di Cecilia Mangini, che sarà presente alla proiezione, con la quale saranno presentati i problemi delle operaie negli anni ’60. La seconda parte sarà dedicata a “Comizi d’amore 80”, film documentario di Lino del Frà, che sulla scia del lavoro pasoliniano delle doppie interviste a coppie, analizza i rapporti tra i sessi all’interno del circuito lavorativo. La giornata che conclude la rassegna propone l’incontro con tre donne delle istituzioni regionali: Luisa Marilotti, consiglierà di parità, la sua collaboratrice Denise Sanna e Stefania Cau, funzionaria dell’Agenzia regionale del Lavoro. Inoltre sarà presentata la guida informativa sul lavoro femminile, promossa dalla Regione Sardegna e pubblicata un anno fa. I film della serata avranno come tema il lavoro femminile, in particolare nel settore tessile. “Operaie del mondo” di Marie-France Collard, propone una sorta di doppia trama, con l’equiparazione di due realtà lavorative: per una fabbrica, nello specifico la Levi’s in Francia e Belgio, che chiude i battenti per l’elevato costo del lavoro pur essendo in attivo, c’è l’apertura della medesima industria in Turchia e Indonesia, dove il lavoro costa poco e dove le speranze di un futuro migliore rendono possibile l’accettazione d’orari e mestieri massacranti. “La trama e l’ordito”, di Silvia Savorelli, raccoglie invece le testimonianze delle lotte operaie del settore tessile italiano. Quest’incontro sarà coordinato da Antonello Zanda, della Società Umanitaria di Cagliari, mentre i primi due incontri saranno coordinati da Alessandra Sento referente algherese dell’Umanitaria–Cineteca Sarda.
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