CAGLIARI - Padre e figlio piromani per divertimento. Anche questa è la Sardegna. Terra di cui spesso si parla in termini più che positivi, rispetto tradizioni e cultura, ma che produce anche persone del genere: Giovanni ed Emilio Deidda di Capoterra 54 e 27 anni annoiati dalla vita di paese, evidentemente, si divertivano a appiccare incendi in una vasta porzione del territorio cagliaritano. In particolare tra lo stesso paese in cui vivono e Poggio dei Pini. Per questo sono stati arrestati.

In totale, secondo la ricostruzione dei Forestali, che li hanno scoperti dopo lunghe indagini, undici. Ma forse anche di più. Infatti, ciò che aggiunge bestialità a tali atti criminali e anche l'omertà che ha accompagnato la ricerca dei colpevoli. Infatti tali "imprese" venivano immortalate sui cellulari dell'allegra famigliola e inviati ad amici e parenti. Per questo, e forse per un eventuale supporto, è indagato anche il fratello di Giovanni. Solo grazie ad un lungo lavoro fatto di intercettazioni telefoniche, ambientali, appostamenti e anche con l'uso di telecamere posizionate nei luoghi venivano appiccati gli incendi, i due sono stati smascherati. In un video, i Forestali, sono riusciti a congelare l'immagine del lancio di un ordigno incendiario, uno zampirone acceso, in una zona tra Capoterra e Poggio dei Pini.

Si tratta di veri e propri reati contro il patrimonio e dunque contro tutti i sardi per cui la Regione Sardegna, e gli altri enti pubblici, oltre che le associazioni ambientaliste dovrebbero rendersi Parte Civile al Processo. Da non sottovalutare l'impegno e il lavoro immane di Forestali, Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Forze dell'Ordine per spegnere tali incendi e salvaguardare la natura e soprattutto le vite umane messe a rischio.