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Paolo Calaresu 25 aprile 2006
Giovanni Antonio Pinna: la passione per il cinema lunga una vita
Per oltre trenta anni ha lavorato ad Alghero come operatore della sala di proiezione nei cinema Selva e Miramare
Giovanni Antonio Pinna: la passione per il cinema lunga una vita

ALGHERO - Giovanni Antonio Pinna è nato a Sassari il 20 febbraio del 1938 e da sempre vive ad Olmedo con la sua famiglia. Fin da piccolo ha coltivato la passione per il cinema, nella sala parrocchiale di Olmedo, dove, nei fine settimana si dilettava a proiettare i film per la comunità del paese. Era il 1952, e Giovanni, ragazzo volenteroso nei lavori di campagna, il fine settimana si trasformava in cineasta (anche se il termine non è proprio questo), proiettando i film, allora in 16 mm a passo ridotto. Questa passione, così forte, lo portava 7 anni più tardi, a prendere una specializzazione per poter lavorare nella sala cinematografica, questo dovuto anche per il cambiamento tecnologico che portava nuove cineprese (le attuali 35 mm). Era il 1958 quando Pinna iniziò a frequentare il corso di cinematografia al Cinema Moderno di Sassari, fino a conseguire l’attestato di specializzazione nel Marzo del 1959. Nel 1960 arriva ad Alghero, richiesto dai frati Francescani per proiettare i film nella sala di S.Francesco fino a conoscere, qualche anno più tardi, nel 1971, Vito Selva che lo assume in pianta stabile nei cinema “Miramare” e “Selva”. Giovanni Antonio Pinna ha concluso la sua attività lavorativa nel 2003 ma ha continuato a insegnare il lavoro a chi lo sostituisce. Una vita per il cinema passata in uno stanzino dove avveniva la magia della proiezione, vissuta con amore e odio, tipica dei lavori alle dipendenze “del padrone”, con una dignità che solo i veri sardi sanno fare. Una persona semplice, disarmante per la sua dedizione al lavoro, fatto di precise gestualità, apparentemente semplici, ma, allo stesso tempo, difficilmente riproducibili per un profano della cinematografia. «Trenta anni di galera, ma che rifarei», racconta con il suo parlare semplice che trasmette la sua passione al lavoro, vissuto nelle sue varie sfaccettature, per una mansione lavorativa poco conosciuta al pubblico, dove il lavoro veniva fatto in uno stanzino senza mai avere il contatto con la gente. «Ho conosciuto la crisi nel mio settore lavorativo negli anni ’80, allora iniziavano ad esserci le prime cassette per il cinema in casa, poi con il passare del tempo le cose sono cambiate è il cinema vero continua ad essere visto nelle sale cinematografiche. La vera rivoluzione del cinema è stato il colore con la nascita del cinemascope». Poche parole , ma incisive tipiche degli uomini delle nostre parti, che sanno esprimere chiaramente la loro opinione. L’operatore, prima di proiettare il film prepara la bobina con la pellicola, comunemente chiamata pizza, unendo varie pellicole (anche 8 per film) mediante una giuntatrice, facendo combaciare i fori del fotogramma, fino a formarne due grandi per la durata dei due tempi di proiezione, il tutto mediante l’uso della bobinatrice o girofilm. Oltre alla preparazione della pellicola, l’operatore della proiezione, controlla che tutto vada per il verso giusto nella “messa in macchina”. A volte capitano dei film un po’ danneggiati per le varie manipolazione; sta proprio nella capacità dell’operatore porre rimedio, considerando il fatto che un secondo di proiezione equivale a 24 fotogrammi. Tenendo conto questo aspetto si possono fare degli aggiustamenti. In oltre trenta anni di lavoro il signor Pinna ha visto migliaia di film, con una media di circa duecento all’anno. «Preferivo vedere con maggior piacere i film d’azione e quelli dove erano impegnati i bambini. Il film che mi ha maggiormente colpito è Marcellino pane e vino». Questa ultima affermazione la dice lunga sul personaggio e della sua semplicità di uomo che in tanti anni ne ha visto di cotte e di crude, conoscendo le varie trasformazioni e comportamenti degli spettatori nel loro modo di assistere la proiezione. Ora il signor Pinna ha iniziato una nuova vita da pensionato, forse con un po’ di nostalgia per il passato, dedicandosi a tempo pieno ai suoi affetti di famiglia nella sua casa ad Olmedo. Ogni tanto ritorna al cinema Miramare, dove trova sempre la stima e l’affetto di chi per tanti anni ha apprezzato il suo lavoro. Finalmente però ora i film, li può apprezzare dalla sala, comodamente seduto tra gli spettatori.

Nella fot: Giovanni Antonio Pinna accanto alla macchina da proiezione.



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