M. P.
18 marzo 2015
Porto Torres, Civiltà è Progresso: via alla class action
La rivolta dei cittadini contro il gestore del sistema idrico, parte per mano dell’associazione Civiltà è Progresso, dalla sala Canu, dove lunedì 23 marzo alle 17 si terrà l’assemblea "Class action contro Abbanoa"

PORTO TORRES - Disservizi, bollette da capogiro e pessima qualità dell’acqua. La rivolta dei cittadini contro il gestore del sistema idrico Abbanoa, parte per mano dell’associazione Civiltà è Progresso, dalla sala Filippo Canu, dove lunedì 23 marzo alle ore 17 si terrà l’assemblea con all’ordine del giorno “Class Action contro Abbanoa”. All’incontro saranno presenti gli avvocati Teresa Siciliano e Franco Dore, e il presidente di Adiconsum Sardegna Giorgio Vargiu.
L’idea della "class action" nasce proprio dai disagi che l’utenza di Porto Torres ha dovuto subire in questi anni, legati alle frequenti emissioni di ordinanze sindacali che vietavano l’utilizzo dell’acqua per usi alimentari e a volte persino igienici; alla mancata erogazione alternativa, come prevede il regolamento di gestione; ai disagi e costi dovuti all’approvvigionamento di acqua in bottiglia e alla qualità dell’acqua anche quando i parametri fisico-chimici sono nella norma, giacché in molti quartieri cittadini persiste il fenomeno dell’acqua di colore giallognolo se non addirittura marrone.
L’iniziativa contro i crescenti disservizi aveva preso avvio lo scorso novembre, immediatamente dopo la partecipata assemblea cittadina che si era svolta presso la sala Canu alla presenza dell’ex sindaco Scarpa e di due funzionari di Abbanoa. In seguito il Comune di Porto Torres aveva sottoscritto un protocollo con Abbanoa per favorire la trasmissione delle istanze amministrative degli utenti al gestore della rete idrica, iniziativa che aveva suscitato molte polemiche e insoddisfazioni per i continui disagi.
«Un’utente, in precarie condizioni economiche, ha ricevuto il telegramma di notifica di slaccio a causa del mancato pagamento di una bolletta di circa 19mila euro - racconta la presidente di Civiltà è Progresso, Alba Rosa Galleri - per consumi di oltre cinque anni, più una bolletta successiva di oltre mille euro relativa a consumi di un mese e mezzo». Il consumo di un nucleo familiare composto da tre persone, secondo Abbanoa, sarebbe di circa 5 metri cubi di acqua al giorno, « mentre è risaputo che il consumo medio giornaliero è di circa 180 litri per persona», sottolinea Galleri.
«Per questi ed altri motivi si è deciso, come Associazione, con la consulenza degli avvocati Dore e Siciliano, e con il supporto dell’Adiconsum Sardegna, di intraprendere l’azione collettiva e di portare Abbanoa di fronte al giudice per la richiesta di risarcimento dei danni materiali e immateriali causati agli utenti», ha aggiunto la presidente Galleri, rivendicando i risultati già ottenuti quando il Tribunale civile di Sassari ha accolto il ricorso di Civiltà è Progresso contro la decisione dell’Ente gestore del servizio idrico di sospendere la fornitura idrica a diversi utenti, a cui si imponeva di spostare i contatori all’esterno dell loro abitazione, condannando Abbanoa alle spese processuali. Sono poi in corso alcuni procedimenti relativi alle azioni risarcitorie, intraprese da alcuni soci di fronte al Giudice di pace. Durante l’assemblea di lunedì gli utenti potranno aderire all’azione di classe promossa da Civiltà è Progresso.
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