Carlo Sechi
16 luglio 2015
L'opinione di Carlo Sechi
Rudas, stesso risultato ma con un´alternativa
Sulla stampa si dà notizia dell’avvenuto finanziamento e conseguente progettazione per il completamento della suddetta strada sulla direttrice snodo di Rudas-Sant’Agostino Vecchia, più una bretella per l’aeroporto, attraverso la realizzazione di ben quattro viadotti e un sovrappasso, andando pertanto a devastare i terreni agricoli di Ungias, ricchi di uliveti e di altre colture ma anche numerose case, con evidenti onerosi costi di esproprio e soprattutto di progettazione, trattandosi di opere particolari che scontano una tariffa professionale più elevata rispetto alle altre categorie.
Ma lo snodo di Rudas si trova a breve distanza dalla 127bis, pertanto facilmente raggiungibile attraverso i terreni pubblici, incolti da lungo tempo, di Surigheddu, senza però l’aggravio degli oneri di esproprio, e in tal modo arrivare alle porte della città semplicemente allargando e adeguando i restanti pochissimi chilometri. C’è da chiedersi se è pensabile che una comunità accetti passivamente di sacrificare e consumare una parte così pregiata del proprio territorio, impiegando consistenti risorse economiche che potrebbero essere altrimenti utilizzate per migliorare e mettere in sicurezza altre strade, per esempio quella dei Due Mari.
Si potrebbe raggiungere lo stesso risultato ma percorrendo una ragionevole alternativa. O per accorciare di una manciata di minuti il percorso per raggiungere l’aeroporto, tanti quanti se ne risparmierebbero per raggiungere lo scalo aereo partendo dallo svincolo di Tottubella. Questa nota ha l’intento di riaprire il dibattito sulla nuova viabilità del nostro territorio cercando di conciliare le pur importanti opere stradali con gli interessi diffusi economici e ambientali della nostra comunità.
*Per Sardenya i Llibertat
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