Red
6 ottobre 2015
Fidanzati di Alghero da Papa Francesco
Emozionati, i due fidanzati della Diocesi di Alghero hanno preso la parola per primi davanti a migliaia di persone in Piazza San Pietro in occasione della veglia per il Sinodo sulla famiglia. Ecco le loro parole d´amore. Dopo di loro la testimonianza di una coppia di sposi con figli di Trento e quella di una famiglia di Pisa nella sofferenza

ALGHERO - «Spesso litighiamo come su un ring». Così Juan Luis Giron Pons, 24 anni, ha presentato il suo fidanzamento con Sara Ledda, 20 anni: vivono ad Alghero, lei è sarda e lui è cubano. In occasione della veglia per il Sinodo sulla famiglia in Piazza San Pietro hanno preso la parola per primi, portando la loro testimonianza. «Noi siamo come due pugili non molliamo mai dopo tanta fatica, tanto allenamento, tante sconfitte e tante vittorie» ha spiegato Juan. «Quando ci siamo conosciuti io ero molto lontano dalla Chiesa e Dio per me era un mondo tutto da scoprire, invece per Sara e la sua famiglia è sempre stato il pane quotidiano».
Il gelo tra me e Dio era dovuto in gran parte alla mia storia, alla lontananza dalle persone a me care e da Cuba, la mia terra - ha ripetuto Juan - mi si era indurito il cuore. Ma poi, grazie a Sara e alla sua famiglia, ho scoperto come il Signore scriva dritto anche nelle righe più storte. «Ringrazio sempre Sara per la pazienza e la forza che ha messo in questo breve cammino che ci unisce, con la consapevolezza di voler andare lontano insieme verso “il per sempre”, con l’aiuto di Dio».
«Andando avanti - gli ha fatto eco Sara - il gioco si è fatto più duro. Il fatto di avere caratteri forti, orgogliosi e testardi come siamo, in un primo momento si è rivelato essere un limite, in seguito la nostra forza. È come togliere degli occhiali rosa che ti facevano vedere solo il positivo, all’inizio rivorresti quegli occhiali rosa per vedere nuovamente tutto perfetto e iniziano le discussioni perché quei difetti sembrano ostacoli insuperabili. Poi capisci che non sono ostacoli insuperabili ma gradini che, se riesci a salire, ti regalano un panorama stupendo che supera di gran lunga la visuale offerta dagli occhiali rosa. Come diciamo sempre, è come se ci fossimo fidanzati un’altra volta il giorno che abbiamo deciso di salire insieme quei gradini».
«Amo Juan, lo amo per i suoi difetti che mi fanno impazzire e per l’amore immenso che mi da ogni giorno partendo dalle piccole cose. Abbiamo superato tante prove difficili, abbiamo sofferto, pianto, siamo caduti tante volte e altrettante volte ci siamo rialzati ma sempre insieme, sempre pronti a sostenerci l’un l’altra. So di avere un uomo forte al mio fianco su cui poter sempre contare, ma ancor di più è vedere crescere la sua fede che mi sta cambiando: qualche volta sono anche gelosa perché con Dio, lui mi sta quasi passando avanti. Poi però mi accorgo che è il Cielo che ci ha fatti incontrare e il colore della pelle non è un ostacolo; anzi vogliamo colorare in modo nuovo questo mondo e la Chiesa intera» ha concluso Sara.
Nella foto: la testimonianza di Sara e Juan
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