Mariangela Pala
3 dicembre 2015
Chimica verde: Eni tiene quota rilevante in Versalis
Il progetto di Matrica a Porto Torres è strategico per Versalis e «non abbiamo nessuna intenzione di fermarci», ha assicurato il top manager Ferrari. Le piattaforme della chimica rinnovabile sono importanti oggi per Versalis e lo saranno in futuro

PORTO TORRES - Questa mattina, giovedì 3 dicembre, alle ore 8.30, la 10ᵃ Commissione Industria nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle prospettive del settore della chimica in Italia, ha ascoltato l'amministratore delegato di 'Versalis Spa', Daniele Ferrari. «I partner con cui stiamo dialogando sono soggetti che pur avendo una valenza finanziaria possiedono anche società chimiche nel mondo e quindi hanno come missione la costruzione di una grande holding della chimica». E' questo il ritratto del futuro partner di Versalis, disegnato dall'amministratore delegato della società chimica del gruppo Eni, Ferrari, durante l'audizione in Senato.
«Avendo eliminato le perdite iniziamo a generare interesse» a livello internazionale, ha spiegato l'ad, «abbiamo ascoltato questi interessi e abbiamo identificato quei soggetti che potevano garantire che il nostro piano di investimenti rimanesse confermato, che mantenessero i livelli occupazionali e il perimetro di attività e che garantissero la permanenza delle nostre strutture e della nostra sede in Italia. Dopo che ci sono state date queste garanzie abbiamo iniziato a parlare con questi soggetti interessati».
«Nonostante tutti i nostri sforzi dobbiamo renderci conto che la nostra chimica è la numero 67 al mondo», ha aggiunto Ferrari, «questo non vuol dire che siamo peggio degli altri, ma abbiamo ancora un percorso da fare». Risalire la classifica «necessita ulteriori investimenti e una partnership che ci continui a portare tecnologie. Ci serve una partnership che ci dia entrambe queste cose in modo che noi possiamo scambiare la nostra tecnologia e partecipare in territori dove ancora oggi non siamo e loro possono scambiare la loro con noi per far crescere i nostri stabilimenti in Italia. Questo è quello che si sta cercando di fare quando si sente parlare di compagni di viaggio per Versalis».
In ogni caso il progetto di Matrica a Porto Torres è strategico per Versalis e «non abbiamo nessuna intenzione di fermarci», ha assicurato il top manager. Le piattaforme della chimica rinnovabile sono importanti oggi per Versalis e lo saranno in futuro. «Ad oggi abbiamo investito 200 milioni a Porto Torres nel progetto Matrica» portato avanti in partnership con Novamont e «non abbiamo nessuna intenzione di fermarci», ha precisato Ferrari.
Matrica è infatti una partnership di successo, è un impianto con una tecnologia unica al mondo. «Abbiamo effettuato i primi tre impianti di Matrica in 22 mesi senza incidenti e senza ricorrere a nessun aiuto. Abbiamo fatto questo investimento e intendiamo continuarlo», ha concluso l'ad. Al contempo, ha assicurato il presidente, Salvatore Sardo, Eni manterrà una partecipazione all'interno di Versalis «abbastanza significativa per un periodo altrettanto significativo», ha detto sempre durante l'audizione alla commissione Industria del Senato, in modo da «dare garanzia a tutti quanti che il partner realizzi concretamente le cose che sono oggetto di accordo».
Sardo ha ribadito che il management non è assolutamente interessato a operazioni finanziarie, tanto da aver messo «dei paletti altissimi per garantire lo sviluppo della società e quindi l'occupazione». E a proposito della partecipazione all'operazione della Cassa depositi e prestiti, il presidente di Versalis non lo ha escluso: «lo si vedrà. In questa prima fase vogliamo essere noi e basta, di altri soggetti non ha senso parlare».
Il valore di Versalis, secondo le ultime indiscrezioni, può raggiungere 1 miliardo di euro. Il potenziale acquirente sarebbe un fondo di private equity statunitense. Per alcuni analisti comunque l'incasso derivante dalla cessione della divisione petrolchimica non sarà così considerevole per Eni. Secondo una recente stima di Equita dai prossimi step: la dismissione totale della partecipazione in Snam e il disinvestimento del retail gas e della chimica (Versalis) dovrebbero portare nelle casse di Eni 2,5-3,5 miliardi di euro.
A Piazza Affari, nonostante il prezzo del petrolio sotto i 40 dollari al barile, il titolo Eni spunta un progresso dello 0,72% a 15,48 euro. Oggi il vicepresidente della Commissione europea e commissario per l'Unione energetica, Maros Sefcovic, ha incontrato a Roma l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, nella sede della società. Durante l'incontro, si è discusso, tra le altre cose, di sicurezza energetica, delle prospettive di sviluppo del bacino di levante nel mediterraneo orientale, del ruolo dell'Italia come crocevia del mercato del gas europeo e dell'esigenza di un sistema di trasporto interconnesso tra i vari Paesi europei, nell'ambito della strategia dell'Unione energetica europea portata avanti dallo stesso vice presidente Ue.
E' stato anche affrontato il paradosso dell'uso del carbone nel mix energetico europeo. L'incontro ha quindi offerto a Descalzi l'opportunità di confermare al vice presidente Ue l'impegno della società verso le sfide poste dal cambiamento climatico. Infatti Eni fa parte della Oil&Gas Climate Initiative, un'iniziativa volontaria di alcune grandi società del settore energetico, che si propone di catalizzare azioni concrete sui cambiamenti climatici attraverso la collaborazione e la condivisione di best practice ed è tra i primi firmatari del progetto Global Gas Flaring Reduction promosso dalla Banca Mondiale.
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