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Enrico Muttoni 5 giugno 2018
L'opinione di Enrico Muttoni
Raccolta differenziata, tra tecnici e presunti tali
<i>Raccolta differenziata, tra tecnici e presunti tali</i>

Sono stati installati, in alcuni punti della città, cassonetti multipli per la raccolta rifiuti, ad apertura codificata. Si tratta di contenitori metallici a scomparti, per le diverse tipologie della raccolta differenziata. E' una scelta che ha diverse controindicazioni. In linea generale, si tratta di un dispositivo elettromeccanico–elettronico lasciato esposto all'aperto in continuo; quindi soggetto ad ogni tipo di agente atmosferico. Ho esaminato quello posizionato tra Via Vittorio Emanuele e Via Mazzini. Nessuno degli installatori (che presumibilmente sono dei tecnici) ha pensato ad orientare il multicassonetto verso nord, per preservare il display e consentirne la lettura; ne ha fatto la considerazione che la macchina è poggiata sul terreno non asfaltato, che diventerà un pantano con la pioggia e che riempirà di polvere il lettore di carte magnetiche.

E' palese che quel tipo di dispositivo sia quasi l'ideale per un condominio, una volta posizionato in un locale o sito protetto, per l'uso di un numero limitato di utenti, ed un facile controllo. Sempre che i mezzi per lo scarico abbiano vita facile per la movimentazione. Non so di chi siano, a questo punto, le logiche che governano il sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Tutto fa pensare che obbediscano ad una linea guida ben precisa: spendere il danaro pubblico il più possibile. Con una considerazione a lato: complicare la vita ai cittadini. Se l'azienda appaltatrice del servizio avesse una minima ambizione, oltre a quella di macinare soldi, a far decentemente il proprio lavoro, dovrebbe ricordarsi che il posizionamento dei contenitori, di ogni tipo, deve andare incontro alle esigenze degli utenti. Questo significa che ogni punto di grande frequentazione dovrebbe avere un numero di contenitori sufficiente (ma sarebbe meglio abbondare). Con l'unica cautela della protezione del paesaggio e dell'arredo urbano. In pratica: Piazzale della pace, la stazione (pardon: il centro intermodale), Capo Caccia, ogni giardino pubblico, ogni spiaggia dovrebbero essere dotati di dispositivi per la raccolta di Rsu. Grandi, rustici, e senza blocchi per l'accesso. Perchè tutti hanno bisogno di gettare i rifiuti.

I dispositivi automatici, dai Bancomat (l'hanno capito anche le banche) ai distributori di merendine, vengono allestiti in locali che li proteggono. Noi continuiamo a vedere, e a disporre, di contenitori fragili, piccoli, scomodi con in più degli orari pazzeschi per la loro movimentazione: non è vita. La cosa più sconfortante è che tutti i sindaci, e tutti gli assessori addetti, che si sono succeduti negli ultimi anni, non abbiano mai trovato il tempo di informarsi, o di controllare personalmente, come questo problema venga gestito in realtà confrontabili con la nostra. Di città di 40mila abitanti, sul mare e con vocazione turistica ne è pieno il mondo. E basterebbe poi indicare alla cittadinanza pregi e difetti dei vari sistemi di raccolta, per poi scegliere il più adatto. Tutto lascia pensare che la situazione sia in mano alle aziende di gestione: sempre lontane, sempre voraci, sempre reticenti, sempre impegnate a realizzare le situazioni più complesse, delicate e, naturalmente, costose. I mezzi sono sempre più specializzati, sempre più tecnologici, sempre nuovi. I mastelli pure: perchè non sono di plastica riciclata, dato che il riciclo è la sintesi di ogni virtù? Lascio questa domanda in sospeso: pensiamoci.
14:29
La LNI sezione di Algheroha ancora una volta ha dimostrato la propria sensibilità, offrendo agli studenti delle scuole superiori l’opportunità di avvicinarsi alla vela e di sviluppare competenze fondamentali, sia teoriche che pratiche



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