Valerio Zoccheddu
23 ottobre 2018
L'opinione di Valerio Zoccheddu
Alghero-Sassari, una corsa contro il tempo
Nel corso della riunione del 22 ottobre con le rappresentanze sindacali ed Arst, è emersa tutta l’amarezza e la sorpresa per la decisione della immediata chiusura della linea ferroviaria Sassari-Alghero da parte dell’Ufficio di controllo sulla sicurezza ferroviaria del Ministero dei Trasporti. Alcuni lavori di sistemazione dei ponti metallici erano già stati eseguiti poco tempo fa, mancavano alcuni dettagli come la verniciatura, altre parti sono pressoché irreperibili sul mercato: parliamo dei ricambi dei “blocchi conta assi”, fabbricati oltre vent'anni fa (e fuori produzione).
Riguardo il sistema di comunicazione fra il treno e la sala operativa (Acei e Ctc), servono le risorse e nuovi cablaggi della rete. Per cui Arst provvederà ad una rapida sistemazione dei cavi, consapevole del fatto che a breve l’impianto dovrà essere sostituito con elementi in fibra ottica appena disponibili le risorse del Fondo di coesione (oltre 23milioni di euro), quindi un aggravio di costi aggiungiamo noi! La ditta che è già sul posto, sta producendo una stima dei costi e dei tempi di realizzazione delle opere richieste dall’Ufficio del Ministero. Arst ha chiesto l’accantieramento delle opere in contemporanea su più punti del tracciato prevedendo anche l’adeguamento della sede ferroviaria: una nuova massicciata, nuovo armamento della sede ferrata e nuove recinzioni.
L’obiettivo è quello di riaprire la linea in tempi ancora più rapidi (la stima è tra i tre e quattro mesi). La nostra speranza è che il cronoprogramma delle opere sia rispettato e che il clima sia clemente, poiché molti lavori saranno eseguiti sugli alvei dei canali e fiumi che risentono delle piogge autunnali. Tutto ciò in considerazione del fatto che anche ai lavoratori dovranno essere collocati in ferie “forzate” e che tali periodi di assenza dal lavoro non posso in alcun modo protrarsi nel tempo.
* segretario regionale Fit Cisl
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