Red
24 marzo 2020
Covid-19: Sestu contro la Regione
«È inaccettabile che un sindaco, responsabile della salute pubblica dei suoi cittadini, sia all’oscuro del numero e dell’identità delle persone positive al Covid-19 tra le persone che amministra», dichiara il sindaco Paola Secci, rivolgendosi al presidente della Regione Sardegna, all’assessore regionale della Sanità, al commissario dell’Ats Sardegna ed all’Unità di crisi regionale

SESTU - «È inaccettabile che un sindaco, responsabile della salute pubblica dei suoi cittadini, sia all’oscuro del numero e dell’identità delle persone positive al Covid-19 tra le persone che amministra”. Lo afferma il sindaco di Sestu Paola Secci rivolgendosi al presidente della Regione autonoma della Sardegna, all’assessore regionale della Sanità, al commissario dell’Ats Sardegna e all’Unità di crisi regionale.
«Come amministratori, siamo tenuti all’oscuro di quanto avviene, apprendiamo le notizie dai giornali o, peggio, dai social, dove si scatenano voci di ogni genere, la caccia alle streghe e all’untore e dove spesso siamo accusati di voler nascondere le informazioni ai nostri cittadini. È una situazione che non può andare avanti - insiste Secci - Stiamo facendo la nostra parte, abbiamo attivato il nostro Centro operativo comunale, effettuiamo i controlli delle quarantene obbligatorie e volontarie e giriamo il territorio comunale verificando personalmente che vengano rispettate le disposizioni nazionali e regionali, anche quando poco chiare e aperte a diverse interpretazioni».
«Pretendiamo rispetto, per noi, ma soprattutto per chi è stato contagiato e si trova in ospedale o a casa. Lasciare che siano le chiacchiere di paese a mettere alla gogna queste persone è disumano. Noi sindaci possiamo rappresentare un filtro importante e una tutela per le famiglie dei pazienti e per tutta la nostra popolazione. Ma siamo tenuti fuori da questo sistema di informazioni che deve essere assolutamente rivisto. Lo chiediamo a gran voce a tutti coloro che hanno ruoli di responsabilità nella gestione di questa terribile emergenza», conclude la prima cittadina.
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