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Marcello Moccia 11 marzo 2004
E´ l´11 settembre dell´Europa
Strage a Madrid, bombe sui treni dei pendolari Dieci esplosioni: 190 morti e 1247 feriti in tre stazioni. Il Governo: “Attentato dell´Eta”. I baschi: “Sono stati gli arabi”
E´ l´11 settembre dell´Europa

Una stazione a Madrid e due negli immediati dintorni sono state investite stamani alle 7,39 da dieci violente esplosioni che hanno causato una strage. Il ministero dell´Interno spagnolo fornisce le cifre: 190 morti e 1247 feriti. Altre tre bombe sono state rinvenute stamani dagli artificieri e sono state fatte brillare. La Farnesina ha riferito che nessun italiano sarebbe tra le vittime. “Si tratta di un attentato contro la democrazia da attribuire alla banda criminale di assassini dell´Eta basca”, ha detto il portavoce del governo spagnolo Eduardo Zaplana. Il ministro dell´Interno spagnolo Angel Acebes ha aggiunto poi che l´Eta “ha raggiunto il suo obiettivo perpetrando un massacro” a Madrid. Domenica in Spagna sono previste le elezioni generali, ma subito dopo gli attentati i partiti hanno deciso di sospendere la campagna elettorale. Arnaldo Otegi, dirigente di Batasuna, braccio poliltico degli indipendentisti baschi messo fuorilegge, ha smentito qualsiasi legame degli attentati con l´Eta attribuendoli invece “alla resistenza araba”.
La polizia sta ricercando due individui che, secondo alcuni testimoni, sarebbero saliti e scesi da quattro treni pendolari nella stazione di Alcalà de Henares tra le 7 e le 7,10. Il ministro dell´Interno Angel Acebes ha detto che nelle indagini “non c´è alcun dubbio che sia stata l´Eta,qualsiasi tentativo di distogliere l´attenzione dai responsabili dell´attacco è intollerabile”.
Alla stazione Atocha a Madrid le esplosioni hanno devastato due treni di pendolari e un treno ad alta velocità in partenza. I morti sono almeno 80 e i feriti 250. Gli attentati hanno provocato caos e panico nella capitale spagnola, dove il traffico è rimasto paralizzato e le autorità hanno chiesto ai cittadini di evitare ogni spostamento a meno che non fosse assolutamente necessario. I treni pendolari e alcune linee della metropolitana hanno sospeso il servizio e i dintorni delle tre stazioni sono stati isolati dalla polizia e dai servizi di emergenza, che hanno istallato tende per fornire i primi soccorsi ai numerosi feriti. Intorno ad Atocha decine di automobilisti e tassisti si sono offerti volontari per aiutare le squadre di soccorso nel trasporto delle vittime. In risposta a un appello urgente del governo, centinaia di madrileni si sono messi in fila negli ospedali e davanti alle unità mobili per donare il sangue. Le reti di telefonia cellulare sono collassate. Nel centro di Madrid dopo l´attentato il clima era surreale: alle strade totalmente vuote di traffico si alternavano altre completamente bloccate da automobili e autobus.
UTILIZZATE 13 BOMBE - Altre esplosioni sono avvenute in due località vicino a Madrid: El Pozo del Tío Raimundo e Santa Eugenia. Negli attentati sono stati utilizzati in tutto tredici ordigni che hanno colpito quattro convogli di pendolari e che sono esplosi nel giro di pochi minuti l´uno dall´altro. Lo ha detto il ministro degli Interni spagnolo.
Tre ordigni sono esplosi in un treno fermo alla stazione di Atocha (30 morti), quattro in un treno in movimento verso Atocha (59 morti), uno in un treno nella stazione di Santa Eugenia (17 morti) e due in un treno in quella di El Pozo (67 morti). Altre tre bombe sono state localizzate e fatte brillare dagli artificieri. Tutte le esplosioni avvenute a pochi minuti distanza a partire dalle 7,39. L´esplosivo utilizzato è la dinamite, tradizionalmente impiegata dall´Eta negli attentati. Jürgen Storbeck, direttore generale di Europol: “Potrebbe essere stata l´Eta, ma si tratta di un attentato che non risponde al modus operandi finora adottato dall´Eta”. Per questo, secondo Storbeck “non è ancora chiaro che siano gli autori”.
Gli attentati sono stati organizzati in modo da causare il maggior numero di morti e solo un caso ha fatto sì che il bilancio non fosse ancora più grave, ha detto il ministro Acebes. Secondo fonti investigative, gli attentatori volevano «radere al suolo» la stazione di Atocha. Per questo avevano piazzato ordigni in ognuno dei vagoni di tre treni in arrivo e dentro la stazione. Ma alcune bombe sono esplose in anticipo e in altre l´innesco non ha funzionato. Le vittime sono soprattutto operai dei sobborghi di Guadalajara e Alacalà de Henares che andavano al lavoro. La linea colpita è frequentata da 900 mila passeggeri ogni giorno, tra cui molti studenti. In particolare la stazione di Santa Eugenia è utilizzata dagli studenti di tre istituti tecnici e da quelli del Politecnico di Madrid. Il quartiere di El Pozo del Tio Raimundo è uno dei più poveri della città.
La polizia era già in stato di massima allerta per possibili attentati dell´Eta basca in vista delle elezioni di domenica.
Prima degli attentati odierni non è stata effettuata alcuna telefonata preventiva per avvisare dell´imminente attentato, come spesso nel passato è avvenuto. Il 29 febbraio le forze di sicurezza avevano intercettato un furgone con oltre 500 kg di esplosivo. Il 24 dicembre scorso era stato sventato all´ultimo momento un attentato alla stazione madrilena di Chamartin con modalità del tutto simili a quello avvenuto oggi. In entrambi i casi le accuse si erano concentrate sui terroristi separatisti baschi dell´Eta. Alcune settimane fa l´Eta aveva diffuso immagini che annunciavano una tregua degli attentati in Catalogna, raggiunta grazie agli incontri con il discusso leader della sinistra nazionalista catalana Carod-Rovira. Ma il calcio (vergogna!!) non si ferma.
L´Uefa ha ufficializzato, tramite comunicato diffuso sul suo sito, che stasera si disputeranno regolarmente le quattro partite di coppa Uefa che vedono impegnate squadre spagnole ossia Valencia, Villareal, Barcellona e Maiorca.
Lo stesso accadde il occasione dell´11 settembre e a novembre 2003 giorno della strage dei militari italiani a Nassirya.
La parola vergogna non è sufficiente.



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