S.A.
20:00
Marco Travaglio a Cagliari il 6 e 7 maggio
I Migliori Danni della nostra vita è il titolo dello spettacolo di e con Marco Travaglio in cartellone martedì 6 e mercoledì 7 maggio alle 21 al Teatro Massimo di Cagliari

CAGLIARI - Un vivido affresco del Belpaese con “I Migliori Danni della nostra vita”, uno spettacolo di e con Marco Travaglio in cartellone martedì 6 e mercoledì 7 maggio alle 21 al Teatro Massimo di Cagliari sotto le insegne del CeDAC Sardegna. Un ironico e coinvolgente monologo in cui il giornalista e scrittore, fondatore e direttore de Il Fatto Quotidiano, ripercorre gli ultimi anni di storia italiana attraverso puntuali riscontri, citazioni e rigorose ricostruzioni dei fatti per dimostrare come i poteri forti della politica e della finanza abbiano «ribaltato il voto degli italiani ogni volta che chiedevano un cambiamento» per realizzare una sorta di moderna “restaurazione” «facendo risorgere l’Ancien Régime nelle forme più varie».
Marco Travaglio mette inoltre l'accento sul ruolo fondamentale dell'informazione (e della dis/informazione) e sul potere dei mass media, accanto alla sempre maggiore diffusione dei social media come strumenti di comunicazione “diretta” tra esponenti politici e pubblico, in un'epoca in cui il costante flusso di notizie rende difficile l'analisi e la comprensione degli eventi, tra rari tentativi di approfondimento e il proliferare di fake news. Nello spettacolo Marco Travaglio descrive – con lo stile pungente della satira – le recenti derive tecnocratiche, moderniste, (anti)democratiche e populiste, in funzione della difesa di una “casta”, una ristretta “classe dominante” distante dalle esigenze dei cittadini e dall'idea di “bene comune”.
«Sullo sfondo – si legge nella presentazione – l’eterna sovranità limitata dell’Italia genuflessa ai falchi europei e agli Stati Uniti, che ci trascinano regolarmente in guerra contro i nostri interessi a suon di bugie: da quelle sui ceti più deboli da colpire per far quadrare i bilanci dei ricchi e dei ladri, a quelle sull’Ucraina, la Russia, Israele, Hamas e la Cina».
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