ALGHERO – Stefano Valenti, dopo aver superato le qualificazioni, ha perso nel primo turno del main draw contro Valerio Carrese. Il diciannovenne tennista calabrese è attualmente al 1624esimo posto nella classifica mondiale di singolare. Il suo best ranking è il numero 1296, raggiunto quest’anno. Sempre nel 2008, ha toccato quota 910 in doppio, raggiungendo le semifinali nel Future di la Spezia, dopo aver raggiunto lo stesso risultato a Padova nel 2007.

Stefano, che tipo di tennista sei?
«Mi piace giocare sul veloce, sul cemento. Sono un attaccante da fondo campo. Il mio colpo migliore è il dritto».

Nel primo turno hai perso un match che, con un po’ più di attenzione, avresti potuto portare a casa. Cos’è successo?
«Me lo chiedo anch’io. Ho fatto tanti errori, mi dava fastidio il suo rovescio lento in back. In campo avrei dovuto essere più propositivo e prendere la rete. Invece aspettavo e dopo due-tre scambi facevo l’errore. Sul 3-1 per me al terzo set, con un break di vantaggio, dovevo stare più attento. Gioco, poi magari in un minuto faccio tre errori, mi assento e perdo. Capita a tutti, ma a me spesso».

Qui sei da solo. Ma fai parte di un team?
«Si, solitamente giro con Fabbiano, con cui mi alleno da solo. Ci segue Brandi. Ma se non possono venire, giro anche da solo».

Proseguirai a giocare i Futures in Sardegna?
Si, dovrei fare tutto il tour sardo. Poi, bisogna sempre vedere cosa passa nella testa di chi gioca. Ora, appena posso (quando l’amico Francesco Vilardo sarà eliminato dal doppio, ndr.), andrò ad Olbia, così potrò provare i campi prima dell’inizio del torneo. Poi smetterò l’attività individuale e giocherò la Serie A col Tc Parioli. Non ho un ranking che mi permette di entrare direttamente in tabellone e le qualificazioni si giocano sempre nel fine settimana, in contemporanea con la Serie A. Giocheremo in casa con la Torres, poi tornerò ad Olbia per giocare contro il Geovillage. Giocherò da “numero quattro”, con Dustov, Luzzi e Fabbiano».

Qual è il tuo obbiettivo per questa stagione?
«Il mio obbiettivo è giocare più partite possibili. Giocare tanto, uscire dal campo sapendo di aver dato tutto. Poi si accetta il risultato che arriva. Più giochi e più vai avanti nel ranking. Giocare facendo le cose giuste e trovando un tennis che, in futuro, porti a qualcosa d’importante, capendo a che livelli si può giocare. Bisogna costruire mattoncino dopo mattoncino».

Fuori dal campo da tennis che fai?
«Mi sono diplomato quest’anno in Ragioneria. Ho frequentato una scuola pubblica, non un istituto privato. Penso che l’università sia un’occasione importante per chiunque. Quest’anno non mi sono iscritto, ma il prossimo vorrei abbinare lo sport e lo studio. Per il resto, mi piace leggere, essere informato, seguire l’attualità e lo sport. Tifo per la squadra della mia città, la Reggina».

Nella foto: Stefano Valenti