ALGHERO - Il Puc day ha decretato il ritorno del Piano Urbanistico Comunale in Commissione consiliare. Questo ha deciso il Consiglio comunale dopo una seduta conclusasi poco prima delle 22, e un'Aula che all'unanimità ha votato per la sospensione della delibera sul Piano, il reinvio in Commissione, con la possibilità da parte dei consiglieri di omogeneizzare gli emendamenti e di presentarne degli altri fino al 15 settembre. In altre parole, si riaprono i giochi, almeno fino a dopo l'estate.

Le apparenze non ingannino, il consenso unanime è stato raggiunto dopo oltre quattro ore di adunanza pubblica, ma dove le conclusioni sono state prese nelle retrovie, tra infinite riunioni di maggioranza e di capigruppo. La motivazione più lampante è che la Maggioranza (può essere chiamata ancora tale?) anche questa sera non godeva della prevalenza dei numeri e la scelta di riportare il Piano in Commissione sia stata una forzatura per evitare di soccombere platealmente in Aula. Probabilmente non sono bastati gli avvicendamenti dell'ultima ora - Martinelli assessore per dare spazio al voto di Falchi - e i probabili favori dei due esponenti dell'Udc Sau e Polo - che già nel Bilancio avevano virato in direzione dell'esecutivo - per far proseguire il sindaco Tedde (oggi visibilmente irritato non è nemmeno intervenuto e ha lasciato la parola all'assessore Pirisi ndr) e alleati, con il vento in poppa, verso un'approvazione del Puc senza intoppi.

Niente da fare, hanno dovuto soccombere davanti alle richieste degli scudocrociati (stavolta uniti), del consigliere comunale (ex Pdl) Gianni Cecconello e del centro-sinistra, che, da oltre un mese, chiedevano di tornare in Commissione per riportare in quell'ambito una discussione più ampia, condivisa e seria del progetto, alla luce poi dei malumori e delle tensioni respirate nelle ultime sedute sul Piano. A sentire il capogruppo del Pdl, Giancarlo Piras, sarebbe la scelta più opportuna «per armonizzare e unificare il più possibile la proposta degli emendamenti». Non secondo Salvio e compagni che rinfacciano ai colleghi del Pdl e dei Riformatori di attuare «una politica della menzogna e ipocrisia». «Nessuna scelta di responsabilità - accusano dall'opposizione - ma solo di numeri, quelli che non avete». A conti presunti, nel pallottoliere del centro-destra i voti sarebbero rimasti a 14 (compreso Sau e Polo), contro i 15 dell'altra parte.

Chi aveva il desiderio di vedere approvato in tempi rapidi un Puc fragile - a immagine e somiglianza di una Maggioranza che lo avrebbe dovuto sostenere e non emendare con oltre 300 proposte (ossia 3 milioni e mezzo di metri cubi in più rispetto a progetto iniziale ndr) - dovrà avere la pazienza di attendere i passaggi, le rifiniture, le discussioni che dalla Commissione lo riporteranno in Aula. Ma solo dopo l'estate. Dopo settimane di sedute pubbliche (è stato presentato in Consiglio il 2 maggio) sullo stesso ordine del giorno, sono bastati una decina di minuti di votazione pubblica, oltre duecento di riunione a porte chiuse per deciderlo, tutta in una sera, alla modica cifra di 3mila euro (quanto costa una seduta del Consiglio comunale algherese ndr). Alla faccia dei tagli ai costi della politica.