A.B.
9 aprile 2014
Pedofilia su internet: denunce a Cagliari
Proseguono le indagini della Polizia Postale su persone che adescano minori con Skype, WhatsApp e Msn

CAGLIARI – Tutto è partito un anno fa, dalla denuncia di una coppia di genitori preoccupati. Le indagini, coordinate dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia online di Roma e dalla Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Udine hanno portato al sequestro di materiale informatico di dimensioni spropositate.
Si parla di ventidue computer, cinquanta telefoni cellulari, quarantasei hard disk, undici memory card, cinquecentotto tra cd e dvd e quarantasei pennine usb, frutto di indagini effettuate in ventitre province italiane e tra queste, anche Cagliari. Tra le persone denunciate, anche alcuni under 30, ma anche over 65, dagli studenti ai pensionati, passando per i lavori più disparati, senza differenze di ceto. Tra questi, quattro sarebbero già noti alle Forze dell’Ordine per la stessa tipologia di reato.
Di fatto, si era creata una rete di persone che, prima adescavano minorenni tramite Skype, WhatsApp o Msn, poi si facevano inviare brevi filmati o scatti osè e poi arrivavano a scambiarsi tra loro i contatti delle inconsapevoli vittime.
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