S.I.
24 marzo 2015
Fratelli d´Italia: no alla chiusura degli uffici postali
Il taglio di 400 sportelli degli uffici postali in tutta Italia creerà ulteriori enormi disagi e ancora una volta saranno colpite le fasce sociali più deboli, anziani in testa, e i territori più fragili, soprattutto il sud e i piccoli Comuni

CAGLIARI - Il taglio di 400 sportelli degli uffici postali in tutta Italia creerà ulteriori enormi disagi e ancora una volta saranno colpite le fasce sociali più deboli, anziani in testa, e i territori più fragili, soprattutto il sud e i piccoli Comuni. Sindaci e governatori regionali hanno rivendicato legittimamente un ruolo nel processo di razionalizzazione.
«Ci pare - spiega Salvatore Deidda portavoce di Fratelli d'Italia - che le casse della società Poste italiane siano in ottimo stato di salute, visto anche l'ingresso in Alitalia per 75 milioni di euro. Il ministro Guidi deve scendere in campo per tutelare il modello organizzativo delle Poste italiane, che pur riuscendo a garantire utili importanti non ha mai fatto venire meno la sua funzione sociale che ne fa la più grande rete di penetrazione territoriale del mondo. È inaccettabile che questa grande azienda che è nel cuore degli italiani e nella storia del nostro popolo venga snaturata e dia milioni di euro per porre rimedio, su richiesta dello Stato, ai fallimenti delle imprese italiane, come il Cai insegna, salvo decidere di desertificare centinaia di Comuni negando a migliaia di anziani il diritto di riscuotere autonomamente la pensione o di accedere ai conti correnti.
Ci auguriamo che la sospensione attuata dal Governo a causa della protesta della Conferenza delle Regioni possa portare a una totale rivisitazione del piano presentato dalla società».
Per questo il Presidente del Gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale ha presentato un interrogazione rivolta Al Ministro dello Sviluppo Economico quali provvedimenti intenda assumere affinché il piano di razionalizzazione non comporti eccessivi disagi agli utenti dei comuni interessati dalla chiusura o riduzione dell'apertura al pubblico degli uffici, garantendo il pieno diritto della cittadinanza all'accessibilità del servizio.
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