S.A.
4 novembre 2015
Costa Smeralda: spunta l´associazione a delinquere
Procura contesta nuovo reato di associazione a delinquere, Intanto chiuse le indagini per gli altri filoni dell´inchiesta su presunti abusi edilizi ed evasione fiscale

OLBIA - L'associazione a delinquere è la nuova ipotesi di reato che la Procura di Tempio Pausania contestata a quattro indagati nell'ambito della maxi inchiesta sulla Costa Smeralda che negli anni si è sviluppata in tre filoni con una ventina di persone accusate a vario titolo di abusi edilizi ed evasione fiscale. Il procuratore Domenico Fiordalisi ha infatti inviato in queste ore la notifica di chiusura delle indagini a Mariano Pasqualone, amministratore delegato della Sardegna Resort - la società proprietaria degli alberghi - al suo predecessore Aleksandra Dubrova, all'ex capo dell'ufficio urbanistico del Comune di Arzachena, Antonello Matiz, e all'ingegnere e progettista cagliaritano Tonino Fadda.
Indagati per concorso in corruzione il costruttore di Arzachena Angelo Antonio Filigheddu, l'ex capo dell'ufficio tecnico dello stesso comune, Libero Meloni, l'ex comandante della polizia municipale Giovanni Mannoni e Antonio Tramontin, membro della Commissione regionale per il paesaggio. Gli inquirenti contestano un sistema costruito con l'obiettivo di creare sviluppo turistico della Costa Smeralda ma aggirando le normative di legge.
Colony Capital. Chiuse le indagini della presunta evasione fiscale per la vendita della Costa Smeralda dalla Colony Capital di Tom Barrack al Qatar per 680 milioni di euro. L'avviso di conclusioni delle indagini è stato notificato agli amministratori delle società che, secondo la Procura, sarebbero state costituite con il sistema della "esterovestizione" per consentire di aggirare le normative fiscali evitando di pagare, sia in Italia che in Lussemburgo, i tributi previsti per la transazione, circa 132 milioni di euro.
Abusi edilizi. Giunta a conclusione l'inchiesta inerente i 40 abusi edilizi contestati dalla Procura gallurese per i lavori di ristrutturazione e ampliamento del Pitrizza, Romazzino e Cervo, gli hotel a cinque stelle finiti nelle ultime due stagioni sotto la lente degli inquirenti di Tempio. In questo caso l'ipotesi di reato riguarda abuso d'ufficio, falso in atti pubblici e una serie di reati paesaggistici che sono stati contestati a Pasqualone, Dubrowa, Matiz, Meloni e Fadda.
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