S.O.
4 maggio 2017
Antidumping, relazione Cicu all´Ue
Obiettivo: tutelare in maniera efficace l´Industria e le Piccole medie imprese locali, garantendo misure e strumenti che proteggano adeguatamente, e senza insidie, il tessuto economico e produttivo europeo da forme di concorrenza sleale, in modo da riportarlo al centro dei mercati internazionali

CAGLIARI - Presentata ufficialmente stamane al Parlamento Europeo la Relazione Cicu sulla proposta della Commissione Europea che modifica l'attuale regolamento antidumping. Obiettivo: tutelare in maniera efficace l'Industria e le Piccole medie imprese locali, garantendo misure e strumenti che proteggano adeguatamente, e senza insidie, il tessuto economico e produttivo europeo da forme di concorrenza sleale, in modo da riportarlo al centro dei mercati internazionali.
Per Cicu la priorità perseguita dev'essere quella di garantire il sistema produttivo con una appropriata difesa commerciale, in modo da tutelare i posti di lavoro e rafforzare gli interessi dei territori. «Occorre - ha dichiarato l'eurodeputato - che la normativa antidumping possa migliorare la propria incisività nella lotta alle pratiche sleali così da assicurare un commercio internazionale retto su regole eque e condivise».
Oggi - ha dichiarato Cicu - la nostra industria deve far fronte alla crisi economica mondiale e alle sfide che la globalizzazione impone. Pertanto, ho ritenuto prioritario avviare un confronto con le parti interessate: sono fermamente convinto che il Parlamento Europeo non possa esprimersi senza prima avviare una profonda analisi del testo proposto dalla Commissione. In questi mesi mi sono recato in alcune capitali europee per discutere il tema in oggetto e ho constatato le forti preoccupazioni della nostra industria in tutti i settori colpiti dal dumping: acciaio, ceramica, pannelli fotovoltaici, carta.
Sulla base di questo contatto coi territori ho dunque sviluppato una relazione basata su 3 obiettivi. Il primo, difendere e tutelare l’industria Europea per riportarla ad un ruolo leader sui mercati internazionali. Il secondo, integrare la proposta della Commissione Europea, senza tuttavia snaturarla. Il terzo, avviare tavoli di concertazione con gli USA e coi nostri partner commerciali.
«É opportuno – ha concluso Cicu- che il Parlamento europeo monitori la procedura di elaborazione della relazione della Commissione e che l’industria dell’UE possa essere consultata durante la stesura della relazione della stessa. Inoltre sarebbe opportuno che, in caso di un cambiamento di circostanze in uno specifico Paese o settore, la Commissione provveda ad aggiornare la relazione, indipendentemente dalla revisione prevista ogni due anni».
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