A.B.
23 ottobre 2015
Operazione Levante: otto quintali di pescato scaduto ad Olbia
La Guardia Costiera di Olbia per la tutela alimentare ha sequestrato 8quintali di prodotto ittico scaduto e privo di tracciabilità

OLBIA - Si è conclusa questa mattina l’operazione “Levante”, svolta in tutto il nord Sardegna, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Olbia, per verificare il rispetto della normativa in materia di tracciabilità e rintracciabilità per la tutela del consumatore finale. Nell’ambito dell’attività di controllo, protrattasi per sei giorni in tutto il nord Sardegna, sono stati impegnati oltre 150 militari e cinque motovedette che hanno controllato pescherecci, centri di ingrosso di prodotto ittico, supermercati, pescherie, mense scolastiche, camion frigo e complessi alberghieri.
I risultati dell’operazione sono di tutto rilievo: sono stati individuati complessivamente, anche grazie ad un’accurata attività d’indagine finalizzata al contrasto di attività illecite, 790chilogrammi di prodotto ittico scaduto e privo della documentazione prevista dai regolamenti comunitari e dalla normativa nazionale vigente. Aragoste, astici, calamari, salmone, molluschi bivalvi, cernie, ricciole, saraghi e tonni sono stati sequestrati dopo averne accertato, anche grazie alla collaborazione dei medici veterinari delle Asl di Sassari, Olbia, Tempio e Nuoro il pessimo stato di conservazione.
Inoltre, sono stati sequestrati 114chilogrammi di tonno rosso proveniente dalla Spagna sprovvisto della regolare documentazione attestante la data ed il luogo di pesca. Il prodotto ittico certificato idoneo al consumo umano da parte delle Asl è stato donato in beneficenza ad associazioni di volontariato. Sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di circa 40mila euro, oltreché tre notizie di reato effettuate dalle motovedette della Guardia Costiera per aver individuato attrezzi da pesca irregolari. Questa attività di controllo rientra nel servizio che il Corpo delle Capitaneria di Porto–Guardia Costiera rende al cittadino per la tutela sia della salute pubblica che dell’ecosistema marino, vigilando costantemente sulla corretta applicazione della normativa in materia di pesca in un periodo particolare come è quello attuale in cui c'è il fermo della pesca del pescespada e della pesca a strascico.
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